Solo un mondo autenticamente germanico ed ottocentesco mi può piacere. In questa attuale distopia globale invertita del ventunesimo secolo mi sento straniero ed esulo, appartenente ad un’altra epoca, per me molto migliore ed assai più nobile. Bismarck è spesso ospite delle mie sedute spiritiche, la sua anima aristocratica ed autenticamente tedesca mi incoraggia ancora a credere alla Germania, nonostante la decadenza e la degenerazione attualmente in atto. Seduto a leggere i miei amati scrittori, poeti, filosofi e studiosi tedeschi dell’Ottocento, io mi sento nella mia Patria Eterna. Da giovane negli anni cinquanta del secolo scorso sono stato un fiero soldato dell’esercito, la Bundeswehr appena creata, salvo poi abbandonare la divisa dopo aver scoperto che la Germania non è più la Germania, ma una colonia dei poteri globalisti più spinti ed infernali, completamente nemici del popolo e della cultura dei tedeschi. D’altra parte l’unico motivo per cui mi ero volontariamente arruolato nelle rinate truppe germaniche della Bundeswehr come ufficiale di fanteria, era quello di salvaguardare quello che è rimasto della Germania dopo la terribile catastrofe della seconda guerra, provocata da quel criminale di Hitler, dalla eventuale aggressione ed invasione della Unione Sovietica comunista. Come monarchico costituzionale, liberale e conservatore, patriota e cristiano, non avrei mai tollerato neanche un giorno di vivere sotto il tallone tirannico dei comunisti, dei sovietici e dei loro servi e collaborazionisti, socialisti di ogni colore e specie. Mio padre è stato in esilio in Svizzera durante gli anni terribili della oscena dittatura nazista, un regime con masse isteriche in marcia ovunque, che usava fraseologie socialiste e populiste e nazionaliste estremiste, dando i posti di responsabilità ad ignoranti, delinquenti, ideologizzati fanatici e perdigiorni riciclati dalla politica totalitaria. La vera Germania è quella aristocratica, feudale, cristiana e monarchica del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica. Ne parlo spesso con lo spirito del mio caro amico Otto von Bismarck, il quale mi viene a trovare durante lunghe ed intense sedute medianiche. Il caro Bismarck, egli piange di fronte alla televisione quando vede al telegiornale quali nullità progressiste ed anti patriottiche, globalisti di sinistra senza radici e senza memoria storica della propria nazione. Che brutta ed orrenda cosa la globalizzazione, che bella cosa invece possedere una patria tutta sovrana, radicata nel passato, autarchica e con una visione del mondo, leggi e una cultura diversa da chiunque altro. Che i popoli vivano liberi e sovrani e che vivano secondo la storia della anima dei loro antenati. Io giuro fedeltà eterna all’ideale perenne del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica.
Firmato: Sua Eccellenza il Vescovo Gnostico e Pangermanico e
Panerotico di Stoccarda, Dottore in musicologia teutonica e latina e francese
medievale, Roberto Minichini, discendente diretto di San Francesco e di Lutero
e pure di Schopenhauer
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