Salve, ormai sono emigrato in Oriente, in quell’Oriente immaginale e trascendente dove ancora si possono trovare gli insegnamenti che danno gli insegnamenti spirituali necessari introvabile nell’Occidente.
Da molte ore mi trovo a cavallo nel deserto, il mio turbante
verde è caduto per via di una forte tempesta di vento, ora sono stanco, mi
fermo ad aprire la mia povera tenda di asceta e mi metto a fare le preghiere da
viaggiatore.
Bisogna chiamare le cose immorali e diaboliche del sistema
ideologico del mondo globalista per il loro nome: trattasi di satanismo e culto
moderno dei demoni.
A me piacciono solo tre cose in questo basso mondo terreno:
la preghiera, le donne e il profumo angelico del muschio. In paradiso ci sarà
la vicinanza e contemplazione divina perpetua ed eterna e i credenti avranno in
premio le splendide Huri, dalla bellezza ultraterrena.
I falsi ed improvvisati ed inventati di sana pianta ed
artificiali culti pseudo religiosi fintamente antichi che spuntano ovunque in
Occidente sono un segno dei tempi ed indicano l’imminente arrivo del regno
invertito dell’anticristo, ovvero il dajjal.
Da giovanissimo litigavo di continuo con i preti cattolici,
non erano in grado di darmi una sola risposta logica e per me convincente ai
miei mille dubbi sulla religione. Per tali circostanze avverse ho avuto una
caduta negli abissi della visione del mondo materialista, democratica, ugualitaria,
progressista del marxismo. Che Dio mi perdona e grazie a Dio io vedo in Marx e
in tutti i suoi discendenti e variazioni progressiste soltanto i rappresentanti
della ignoranza spirituale e metafisica della fine dell’attuale ciclo della
storia umana. Mi ricordo un prete cattolico con cui le discussioni erano spesso
assai vivaci, era un grande islamofobico e diceva che l’Islam era una religione
che apparteneva al passato e sconfitta dalla illuministica modernità
democratica occidentale. Ora il sacerdote è morto da anni e dove prima abitava
nessuno va in chiesa e sono sorte diverse moschee, tutte piene, soprattutto il
venerdi e durante il ramadan, di cui non c’era traccia negli anni novanta. A
quel tempo la mentalità e la società e la cultura dominante erano assai diverse
che oggi.
Senz’altro il meraviglioso e luminoso Shaykh Muhyiddin Ibn
Arabi (1165-1240) è veramente il più grande genio spirituale della civiltà
islamica, fra gli esegeti, scrittori di testi ed espositori della metafisica e
dell’esoterismo dell’Islam. Egli trascende e supera ed è al di sopra di tutte
le denominazioni teologiche, giuridiche e delle varie sette dell’Islam, anche
se ufficialmente e nominalmente era chiaramente un sunnita.
Roberto Minichini, ammiratore, studente e seguace dell’opera
di Ibn Arabi
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