lunedì 30 ottobre 2023

Ho frequentato troppe società e periodi storici e lingue diverse (poesia di Roberto Minichini)


Ho frequentato troppe società e periodi storici e lingue diverse, e non sono più interessato a camminare per strade dove ci sono sempre fotografie onnipresenti di un supposto grande capo che sa ogni cosa, capisce ogni cosa ed aggiusta finalmente il mondo. Poco o per nulla mi interessano i giornalisti con le loro certezze su come debba andare questa o quell’altra vicenda. I sistemi di potere si tengono a galla facilmente distribuendo carriere, stipendi, visibilità e credibilità pubblica, il novanta per cento delle persone sono sempre potenzialmente disposte a vendersi per arrivismo, conformismo e prebende e a salire volontieri sul carro del potere vigente. Per il restante dieci per cento poi si usano metodi di persecuzione, di imposizione, discriminazione, diffamazione e anche la brutalità fisica. La libertà non è concessa e non è mai un fatto acquisito, ma va conquistata e difesa giorno per giorno, dall’incombere di ideologie, correnti culturali invasive, mode, conformismi, dogmatismi, esaltazioni collettive, giochi di potere e dal desiderio di dominio assoluto da infiniti aspiranti tiranni, piccoli e grandi. Il livello di libertà di una società si misure spesso con metodi assai semplici: quanto frontalmente, apertamente e radicalmente si possono criticare coloro che stanno potere? Su cinque o cinquanta persone per strade, quanto pluralismo, rispettato e civilmente accettato c’è, e quanto invece vige un conformismo da idea unica o da concetti unificati, tutti nella stessa direzione? Coloro che non sottoscrivono le idee della maggioranza assoluta sono linciati moralmente e demonizzati ed esclusi dalla vita civile o quasi? Chi governa o incarna le istituzioni ha sempre ragione o può anche avere spesso torto marcio? Questi criteri sono assai semplici, quasi banali, ma funzionano sempre, sono chiari ed efficaci, per distinguere la libertà dalla tirannide. Spesso, nel mondo, non si scontrano torti e ragioni nette, ma si scontrano squallidi giochi di potere, torti reciproci, sulla pelle di povera gente innocente, impotente, indifesa e manipolata e strumentalizzata. In un mondo veramente civilizzato sarebbe proibito produrre armi e risolvere le differenze con la violenza, ma noi non viviamo in un mondo civilizzato e vista la natura umana, probabilmente non ci vivremo mai. Risorse finanziare enormi vengono spese dai governi e dai potenti per sviluppare e produrre armi sempre più devastanti, micidiali e sofisticate, mentre sul pianeta ci sono una infinità di persone che non possono neanche condurre una vita elementarmente dignitosa e soffrono condizioni di miseria estrema, e a costoro viene raccontato che purtroppo l’umanità non ha le risorse necessarie per dare a loro un vero aiuto e sostegno.

 

Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2023

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