Non si conosce con l’intelletto razionalista ed astratto, ma si conosce con la parte spirituale, con l’anima purificata e disciplinata, essa sola sa riconoscere il Vero e discriminare fra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto. Il difficile lavoro su stessi può e deve durare tutta la vita, in quanto l’essere umano ha principalmente come nemici il proprio basso ego e satana. Ad ogni caduta, il pentimento, e il cercare di riprendere la strada verso l’Unico, verso Dio, verso l’Eterno, verso la Luce della Sapienza Divina portata all’umanità dai Profeti e dai loro successori. La trasmissione delle conoscenze e pratiche sacre avviene fedelmente da una generazione all’altra, e non è frutto di soggettivismo, individualismo, relativismo. I testi scritti dai grandi maestri spirituali non sono di facile comprensione, e anche ripetute riletture, che avvengono ad anni di distanza ciascuna dall’altra, non permettono di affermare di essere all’altezza di questi immensi tesori.
Roberto Minichini, ottobre 2023
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