Alla ricerca di un luogo sacro esoterico, senza maestri e predicatori esoterici.
Camminando attraversando un bosco popolato da anarchici
nudisti vegetariani che salutano con un canto gentile ogni ospite.
Su questa spiaggia non c’è nessuno, siamo soli con gli
spiriti.
La montagna che permette di superare il nichilismo e il
relativismo e il soggettivismo luciferino moderno è ancora lontana, nel tempo e
nello spazio.
Una volta ero un aspirante ed ipotetico monaco cristiano, ma
poi ho letto René Guénon e sono andato alla ricerca del sufismo.
Ibn Arabi non accettava l’autorità dei sapienti dell’esteriore
delle varie scuole teologiche e giuridiche, mentre loro pretendono sempre di
rappresentare l’Islam in tutte le sue manifestazioni, smentendosi fra l’altro a
vicenda, e litigando fra loro per ottenere l’autorità e il potere sulle enormi
masse di credenti exoterici.
In un piccolo villaggio dell’Anatolia molti anni fa, ho
ballato tutta la notte al ritmo del flauto e del tamburo, nella sede di una
confraternita esclusivamente femminile, ed avevano edizioni rilegate delle
opere complete di Rumi.
La Verità è il monoteismo, questo è l’insegnamento
universale di tutti i Profeti di Dio nella storia umana, bisogna stare lontani
da ogni idolatria, non importa sotto che forma appare e con che giustificazione
pretende di far accettare il politeismo.
Al Cairo ai tempi di Mubarak vidi un maestro sufi egiziano
cieco, un esperto fra l’altro del diritto islamico secondo l’insegnamento dell’Imam
al Shafi, era seduto a conversare con un ateo laicista. A un certo punto il
maestro sufi dice all’ateo: il vero cieco sei tu.
Roberto Minichini, sufi fallito e mancato che ha preso molte iniziazioni da derviscio, senza raggiungere alcun risultato mistico vero
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