domenica 22 marzo 2015

Cosa significa per me essere un occultista

L'ascesa nei piani del mondo astrale e l'entrare in contatto con entità superiori e nobili, capaci di guidare e trasmettere un insegnamento realizzativo effettivo, questo è il lavoro autenticamente esoterico ed autenticamente iniziatico di un occultista operativo. Ovviamente chi scrive espone la sua prospettiva delle cose e il suo orientamento, non potrebbe essere altrimenti. In un campo cosi apparentemente sfuggente e completamente "soggettivo" si può dire il tutto e il contrario del tutto, regole o verità assolute per tutti non esistono, è l'eco dell'anima che deve parlare, anime simili faranno un percorso simile, anime dissimili non avranno nulla da spartire fra loro. Ognuno per la sua strada, in pace e senza inutilmente parlarsi addosso per discutere all'infinito sul sesso degli angeli, questo forse sarebbe saggio. Per me essere occultista significa seguire un particolare sentiero spirituale di crescita indefinita e di studio continuo. Non si tratta unicamente di fare della filosofia puramente verbosa e non operativa, soltanto astratta e teorica, e non si tratta di passare le giornate ( o le notti ) a fare unicamente incantesimi per questioni mondane o di produrre predizioni spicciole a catena sul futuro o dell'acquisizione di supposti "poteri" o della ricerca affannosa di "fenomeni" paranormali a cui assistere. E' del tutto chiaro che anche ciò fa parte della vita e dell'opera di un occultista vero e completo, ma non è questa la sua meta, sono solo aspetti secondari ed inferiori, di cui spesso si può e si deve fare a meno, in quanto lo scopo principale, l'essenziale, è la trasmutazione spirituale e la conoscenza di tipo gnostico. La mia ispirazione principale in tutto ciò è il leggendario Ordine Ermetico della cui effettiva storia è praticamente tutto avvolto nel buio, sto qui riferendomi ai Rosa Croce. Il riferimento è sottile, simbolico, archetipico, non ha nulla a che fare con un appartenere a qualcosa di concretamente associativo o organizzativo, l'orientamento è quindi puramente ideale. Molto è quindi il lavoro interiore da fare, ben più importante del correre costantemente dietro il successo materiale e i piaceri di questo basso mondo, ben più importante del fare l'indovino su questioni quotidiane basse e di nessuna vera importanza, ben più importante della ricerca di facoltà parapsicologiche solo apparentemente straordinarie ed importanti. La meditazione, la contemplazione, la purificazione e trasmutazione finale e superiore degli elementi grezzi della propria anima, lo svelamento graduale, per quanto possibile, dei misteri divini e la sapienza metafisica sono lo scopo ultimo e supremo della autentica e pura Via Esoterica, anche nella sua variante occultista.  Roberto Minichini