martedì 31 ottobre 2023

Noi siamo ciò che non siamo (Roberto Minichini)


Noi siamo ciò che non siamo, e siamo stati ciò che mai saremo. Come in un artificiale universo alla rovescia, vediamo, assistendo contro la nostra volontà, un film onirico senza tempo ma immerso in una atmosfera sgradevole, la fine di una costruzione di potere immenso che si sgretola gradualmente, e il bello, e forse il gravemente tragico, è che nessuno se ne accorge. Per essere specifici: gli indottrinati del regno oligarchico della grande arroganza non se ne accorgono, gli altri hanno capito ogni cosa da tempo, praticamente tutto il resto del mondo. Molto spesso, mi raccontava nonna Amelia, catara e bogomila ed antibolscevico della prima ora, fedele allo Zar e al Sultano ma giammai al Papa di Roma, le tirannidi degli oppressori e dei corrotti e gli imperi idolatrici crollano con la gente suddita che pochi anni prima o pochi mesi prima pensava di essere al centro di un mondo eterno. Come studioso dilettante di psicologia mi sono dedicato per anni all’osservazione empirica, pseudoscientifica, parapsicologica del fenomeno Germania e popolo tedesco. Sono rimasti solo i nomi e i corpi, ma l’anima, antica di duemila anni e molto oltre, è morta, un esperimento di lavaggio del cervello collettivo molto ben riuscito, perfetto, completo. Il capitalismo finanziario anglosassone è il cosmo della pseudo libertà controllata in cui ti lasciano credere di essere te stesso mentre ti tolgono ogni essenziale nella dimensione spirituale ed immateriale. In una reincarnazione precedente mi chiamavo Ludwig Klages, studiavo Goethe, la grafologia, la psicologia, quella vera e non quella fasulla ed ideologica e sottomessa alla politica di oggi, parlavo con gli spiriti della natura della Germania Eterna, ed amavo nei campi donne bellissime e dolcissime. Morire nel 1956 è stato meraviglioso, in quanto allora un albero veniva chiamato un albero e un cespuglio un cespuglio e alle nuvole si dava il nome vero di nuvole. Ora, nel ventunesimo secolo, sono spaesato. Voglio emigrare verso spazi infiniti e primordiali, dove praticare la misantropia esoterica, il pessimismo culturale ed escatologico, la contemplazione della natura, del nudo e del non detto. Porterò con me due amici: Friedrich Hölderlin ed Immanuel Kant, e come unico libro avremo l’Apocalisse di San Giovanni. I nostri esercizi spirituali saranno: nuotare nel lago di notte, cantare nel coro all’alba e al tramonto, non avere a che fare con i mass media, i giornalisti e l’apparato di propaganda e condizionamento mentale che siamo lasciati alle spalle, come anche ogni sorta di dittatura o democrazia, progresso o regresso, illuminismo o oscurantismo. Sono tutte dicotomie imposte e dogmatiche che non ci interessano affatto e alle quali non crediamo. Non possiamo più camminare per le strade dell’Occidente, in quanto l’Occidente è la parte sbagliata e noi siamo i cavalieri della giustizia celeste e della severità terrestre. Abbiamo fallito tante volte in amore, forse come monaci apocalittici saremo perdonati e reintegrati nell’Eden dei Tempi D’Oro.

 

Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2023

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