Soltanto la rara
Stazione dei Ravvicinati
Dona una sublime serenità
Non sono gli stati effimeri che si cercano
Ma le stazioni definitive acquisite
Durante l’itinerario verso l’Eterno
Siamo separato in ogni cosa
Dal mondo dei profani e anche dei letteralisti
Mentre l’umanità scivola verso l’abisso oscuro
Del capovolgimento in ogni campo
Per fare spazio al regno distopico alla rovescia
Delle forze idolatriche del male
Noi cerchiamo di essere custodi
Di quel poco che è rimasto di tradizionale e sacro
E crediamo poco ai predicatori
Che fanno l’apologia della tecnocrazia
Noi siamo quelli che vogliono la moneta
Fatta di oro e di argento
E che scrivono a mano epistole mistiche
Dove si canta l’Amore per Dio
Mai voteremo un partito e mai scenderemo in piazza
Siamo immobili e muti e proveniamo da una dimensione
Ormai perduta e derisa
Dove valeva più la spiritualità pura di ogni altra cosa
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2023
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