martedì 21 novembre 2023

Siamo a cavallo nudi ed armati di flauto magico (poesia di Roberto Minichini)


Siamo a cavallo

Nudi ed armati di un flauto magico

Qui ci sono ghiacci perenni

Siamo finalmente morti, tanto morti

Quale strano ed atroce labirinto ci tiene prigionieri

Mentre facciamo l’amore con le varie amanti

Non proviamo nulla

Ogni sentimento è diventato pietra tombale

Ogni emozione è diventata disgusto

Ogni percezione segnala l’antimondo

Ma forse è semplicemente la noia del troppo avuto

Per ciò è vero, chi si accontenta gode, o forse proprio no

Come giri la tua pizza, essa non è mai buona

I volti dei demoni in forma umana sono riconoscibili

Quali occhi vuoti ed opachi e turpi

Ridono sempre, parlano sempre, ripetono le sentenze dei giornali

Gli stolti vivono di risate e chiacchiere vane

I fuori casta governano ed occupano le redazioni

Lo spirito della menzogna e della usurpazione

Ovunque mentono per inneggiare al grande idolo

Dovete stare in ginocchio e non pronunciare mai certe parole

Ma i poeti sono liberi, asociali, amorali ed anarchici

Che Odino porti iella a tutti i partiti e tutti i parlamenti

Anarchia Nudista, subito!

Che Odino porti iella a Marx, Freud e Voltaire

Vita selvaggia e sfrenata nei boschi, subito!

Abolite le scuole, chiudete tutte le fabbriche di armi

Vietate per legge la televisione

I politicanti di ogni colore siano spediti a lavorare

Tornate ad amare la terra, a seminarla, a coltivarla

Invece di vivere nel ghetto virtuale

Ora vedo, te principessa

Come stai?

Io non ti voglio più baciare

Sono un vecchio guerriero con mille cicatrici

Ti vedo ovunque sei, e ti proteggerò da ogni male

In quanto sono un mago e solo un povero mago

Tu sei un giovane angelo, giovane donna speciale

Intelligentissima

Non farti fregare da questo mondo schifoso

Ti ho istruita ad essere una donna anti progressista

Eroina della Tradizione

Come tua sorella spirituale, Giovanna D’arco

Merita di avere accanto

Un cavaliere di Cristo Risorto

Un giovane patriota dai principi sani, un nobile

E ti prego, non tornare più

In quanto non si cercano i cadaveri e i vecchi come me

Scappa in Ungheria, vivi la tua patria e la tua gente

Non tenermi la mano

Io sono solo una barca che affonda

Ora devi essere una stella

Ma non una stella rossa

Una stella bianca

 

Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2023

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