domenica 5 novembre 2023

Non riesco a dimenticare lo sguardo di quella donna (Roberto Minichini)


Non riesco a dimenticare lo sguardo di quella donna

Raccontaci, cosa vedi?

Protocollo numero 144, B. Anno 2023.

Francoforte sul Meno, Repubblica Federale Tedesca, un edificio qualsiasi

Tanto solo noi lo capiamo. Quelli a Berlino sono troppo stupidi. (Ultime parole smentite dai fatti. A Berlino sanno tutto.)

Chiuso dentro una stanzetta completamente buia, legato alla sedia. Non lo fanno parlare con nessuno, durante questi giorni il grado di alienazione sociale che deve raggiungere deve essere massimo. Le persone che lo controllano dicono che non guarda mai negli occhi. Sembra assente, è assente.

Voglio sapere cosa è successo a quella magnifica giovane donna dai capelli neri dall’India. Era straniera e solo una turista in visita per un periodo breve, non è accettabile quello che ho visto quella notte. Suonava il violino, era un angelo delizioso, un diamante raro. Non la dimenticherò mai, era una figura speciale. Sembrava una elegante francese del sud della Francia, una donna uscita da un film. Con me era stata dolcissima e buona, la salvatrice di cui avevo bisogno.

Le privazioni sensoriali estreme a cui viene sottoposto periodicamente sono necessarie. Solo cosi la fontana sgorga, si aprono le vie della percezione. Vede lontano, a distanza, vede ogni singola cosa, prevede, e porta anche una immensa sfortuna. Non provocatelo, è suscettibile come un bambino viziato.

Ma ci sente? Si, ci sente.

Tace per settimane e poi quando comincia a parlare non è possibile fermarlo. Certe volte anche per mesi non risponde, si chiude in un mutismo inspiegabile e cocciuto. Diciotto ore di monologo contro l’anticristo. Abbiamo filmato tutto. A due anni distanza risulta che in diversi punti ha previsto il futuro. Descrive alla perfezione spesso luoghi del mondo e culture di cui non può avere alcuna conoscenza diretta. Capisce in maniera profonda le mentalità diverse dei vari popoli.

Non so ciò che le mani toccano, non riconosco ciò che gli occhi vedono, ma voglio sentire la tua dolce voce cantare per me l’ultima volta.

Voce femminile arrabbiata: tu sai benissimo quello che hai toccato e quello che hai visto, non solo ti sei fatti suonare il violino ma quella ha anche cantato per te! Il mio sacerdote aveva ragione a dire che hai bisogno di un esorcismo e che sei posseduto dal demonio. Egli, il mio sacerdote, parla con il Cristo e ti ha letto dentro con i suoi poteri miracolosi. Anche io sono giovane, ma vedo che forse non lo sono abbastanza per te. Ricordati che io ti vedo, sempre, idiota!!!

Usa un linguaggio strano, non va preso alla lettera, grazie ai tedeschi adesso capiamo quasi sempre quello che sta dicendo. I tedeschi dicono che ha subito l’uso di una tecnica mentale particolare da bambino, di programma speciale del regime socialista morente della Germania dell’Est. Per loro si tratta di un progetto fallito e dimenticato, pseudoscientifico, nel campo degli esperimenti della parapsicologia, in particolare per quanto riguarda la telepatia, la visione remota a distanza e la telecinesi. A noi non sembra che i tedeschi dell’est abbiano fallito, anzi.

Gli oggetti si possono spostare con il pensiero, la qualità dell’anime delle persone è dovuta ai loro antenati. Non conosco la matematica, conosco solo lo zero.

Tu sei cosi bella e cosi dolce e cosi gentile e cosi generosa e cosi calda.

Dove ti trovi? Descrivici il posto.

Ora sembra inverno. Sono in un alberghetto molto piccolo, forse una pensione. Al piano sotto c’è un modesto ristorante. Sono l’unico cliente. Le temperature sono oltre i trenta gradi sotto lo zero. Uscire per me significa letteralmente crepare in pochi minuti. Solo la gente del luogo sta per strada, ma poco e solo di giorno. Avverto che qui ci sono al massimo cinquemila abitanti, non di più.

Cosa ci fa donna indiana in un posto cosi, e tu come ci sei finito?

Me ne sono andato perché ho passato settimane solo a litigare con gente molto brusca e maleducata. Ho scelto un posto isolatissimo per stare per conto mio. Lei ha fatto lo stesso, le è stato consigliato il posto da una conoscenza casuale con la quale ha parlato nel treno. Qui vicino c’è il confine cinese e molta gente sembra cinese.

Ok, concentrati bene, cosa vedi?

Di notte passano molti camion militari, sono cinesi e nord coreani, si esercitano qua vicino insieme, eppure siamo in Mongolia. A poca distanza di viaggio c’è anche il confine russo. Mi hanno raccontato tutti che ci vanno senza documenti a fare contrabbando di vestiti e piccoli elettrodomestici, non ci sono controlli, sono zone molto spopolate, fuori dalla civiltà, che non interessano a nessuno.

Quanti camion o truppe cinesi?

Solo di notte e solo col cielo nuvoloso, vicino si sentivano esplosioni tremende, tremavo tutto, un terremoto. Molti camion, non so quanti soldati. Ero chiuso in albergo, non uscivo per via del freddo, guardavo solo ogni tanto svogliatamente fuori dalla finestra.

Come è entrata la giovane donna indiana nel tuo albergo?

Ci siamo incontrati a pranzo, lei aveva una stanza privata vicino, ma le condizioni igieniche non erano bune e ha chiesto di poter stare con me il terzo giorno che parlavamo insieme durante i pranzi.

Siete diventati amanti?

Diciamo che mi sentivo solo e triste ed avevo tanto freddo e quella giovane donna indiana ha cercato di corrompermi moralmente e ci è riuscita dopo un solo tentativo.

Quanto è andata avanti?

Qualche giorno, non mi ricordo. La mia stanza era nel mio completo disordine, piena di libri e vestiti e cibo buttati ovunque. Dormivo spesso di giorno, non mi rendevo conto del tempo.

E poi cosa è successo?

Una sera dormivo, mi ricordo che era sera perché eravamo stati giù in basso a mangiare al ristorante. Apro gli occhi dal sonno e vedo lei che sta dirigendosi alla porta per uscire, vestita di tutto punta e con la sua valigia e la sua borsa. Le chiedo:- ma dove vai? Fa tanto freddo!- E lei si gira e mi lancia uno sguardo terribile e struggente, come non ho mai e poi mai visto in tutta la mia vita. Era uno sguardo dolcissimo ma anche uno sguardo pieno di terrore ed implorante. Poi è uscita, senza dire niente. Mi sono alzato e ho guardato fuori dalla finestra, spegnendo le luci. C’erano degli uomini, chiaramente di etnia europea, alti, massicci, dai capelli chiari, ho visto almeno due biondi, anche se solo brevemente si vedeva che erano molto atletici. Di alcuni di loro ho visto la faccia, sembravano delinquenti tagliagole. La strada era illuminata con grossi lampioni gialli, ho assistito a tutto. Avevano una decina di macchine giganti nere. Lei è uscita e l’hanno trascinata con durezza estrema e spinta senza rispetto in una delle macchine, la terza in fila, e sono partiti.

Cosa credi le abbiano fatto?

Mi fa orrore soltanto pensarlo, quindi non lo dirò. Ho l’anima spezzata e mi sento in colpa di non essere intervenuto per cercare di salvarla. Sul momento non mi sono reso conto di quello che stava accadendo e pochi minuti, più uscito dal sonno e dopo aver superato il primo impatto psicologico tremendo, avrei capito. Spesso la sogno, vedo che cerca di darmi la mano, ma non riusciamo a toccarci. Non posso e non potrò mai dimenticare, non mi piace la crudeltà e lei era l’essere più innocente sulla faccia della terra.

Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2023

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