Non riesco a dimenticare lo sguardo di quella donna
Raccontaci, cosa vedi?
Protocollo numero 144, B. Anno 2023.
Francoforte sul Meno, Repubblica Federale Tedesca, un
edificio qualsiasi
Tanto solo noi lo capiamo. Quelli a Berlino sono troppo
stupidi. (Ultime parole smentite dai fatti. A Berlino sanno tutto.)
Chiuso dentro una stanzetta completamente buia, legato alla
sedia. Non lo fanno parlare con nessuno, durante questi giorni il grado di
alienazione sociale che deve raggiungere deve essere massimo. Le persone che lo
controllano dicono che non guarda mai negli occhi. Sembra assente, è assente.
Voglio sapere cosa è successo a quella magnifica giovane
donna dai capelli neri dall’India. Era straniera e solo una turista in visita
per un periodo breve, non è accettabile quello che ho visto quella notte.
Suonava il violino, era un angelo delizioso, un diamante raro. Non la
dimenticherò mai, era una figura speciale. Sembrava una elegante francese del
sud della Francia, una donna uscita da un film. Con me era stata dolcissima e
buona, la salvatrice di cui avevo bisogno.
Le privazioni sensoriali estreme a cui viene sottoposto
periodicamente sono necessarie. Solo cosi la fontana sgorga, si aprono le vie
della percezione. Vede lontano, a distanza, vede ogni singola cosa, prevede, e
porta anche una immensa sfortuna. Non provocatelo, è suscettibile come un
bambino viziato.
Ma ci sente? Si, ci sente.
Tace per settimane e poi quando comincia a parlare non è
possibile fermarlo. Certe volte anche per mesi non risponde, si chiude in un
mutismo inspiegabile e cocciuto. Diciotto ore di monologo contro l’anticristo.
Abbiamo filmato tutto. A due anni distanza risulta che in diversi punti ha
previsto il futuro. Descrive alla perfezione spesso luoghi del mondo e culture
di cui non può avere alcuna conoscenza diretta. Capisce in maniera profonda le
mentalità diverse dei vari popoli.
Non so ciò che le mani toccano, non riconosco ciò che gli
occhi vedono, ma voglio sentire la tua dolce voce cantare per me l’ultima
volta.
Voce femminile arrabbiata: tu sai benissimo quello che hai
toccato e quello che hai visto, non solo ti sei fatti suonare il violino ma
quella ha anche cantato per te! Il mio sacerdote aveva ragione a dire che hai
bisogno di un esorcismo e che sei posseduto dal demonio. Egli, il mio
sacerdote, parla con il Cristo e ti ha letto dentro con i suoi poteri
miracolosi. Anche io sono giovane, ma vedo che forse non lo sono abbastanza per
te. Ricordati che io ti vedo, sempre, idiota!!!
Usa un linguaggio strano, non va preso alla lettera, grazie
ai tedeschi adesso capiamo quasi sempre quello che sta dicendo. I tedeschi
dicono che ha subito l’uso di una tecnica mentale particolare da bambino, di
programma speciale del regime socialista morente della Germania dell’Est. Per
loro si tratta di un progetto fallito e dimenticato, pseudoscientifico, nel
campo degli esperimenti della parapsicologia, in particolare per quanto
riguarda la telepatia, la visione remota a distanza e la telecinesi. A noi non
sembra che i tedeschi dell’est abbiano fallito, anzi.
Gli oggetti si possono spostare con il pensiero, la qualità
dell’anime delle persone è dovuta ai loro antenati. Non conosco la matematica,
conosco solo lo zero.
Tu sei cosi bella e cosi dolce e cosi gentile e cosi
generosa e cosi calda.
Dove ti trovi? Descrivici il posto.
Ora sembra inverno. Sono in un alberghetto molto piccolo,
forse una pensione. Al piano sotto c’è un modesto ristorante. Sono l’unico
cliente. Le temperature sono oltre i trenta gradi sotto lo zero. Uscire per me
significa letteralmente crepare in pochi minuti. Solo la gente del luogo sta
per strada, ma poco e solo di giorno. Avverto che qui ci sono al massimo
cinquemila abitanti, non di più.
Cosa ci fa donna indiana in un posto cosi, e tu come ci sei
finito?
Me ne sono andato perché ho passato settimane solo a
litigare con gente molto brusca e maleducata. Ho scelto un posto isolatissimo
per stare per conto mio. Lei ha fatto lo stesso, le è stato consigliato il
posto da una conoscenza casuale con la quale ha parlato nel treno. Qui vicino
c’è il confine cinese e molta gente sembra cinese.
Ok, concentrati bene, cosa vedi?
Di notte passano molti camion militari, sono cinesi e nord
coreani, si esercitano qua vicino insieme, eppure siamo in Mongolia. A poca
distanza di viaggio c’è anche il confine russo. Mi hanno raccontato tutti che
ci vanno senza documenti a fare contrabbando di vestiti e piccoli
elettrodomestici, non ci sono controlli, sono zone molto spopolate, fuori dalla
civiltà, che non interessano a nessuno.
Quanti camion o truppe cinesi?
Solo di notte e solo col cielo nuvoloso, vicino si sentivano
esplosioni tremende, tremavo tutto, un terremoto. Molti camion, non so quanti
soldati. Ero chiuso in albergo, non uscivo per via del freddo, guardavo solo
ogni tanto svogliatamente fuori dalla finestra.
Come è entrata la giovane donna indiana nel tuo albergo?
Ci siamo incontrati a pranzo, lei aveva una stanza privata
vicino, ma le condizioni igieniche non erano bune e ha chiesto di poter stare
con me il terzo giorno che parlavamo insieme durante i pranzi.
Siete diventati amanti?
Diciamo che mi sentivo solo e triste ed avevo tanto freddo e
quella giovane donna indiana ha cercato di corrompermi moralmente e ci è
riuscita dopo un solo tentativo.
Quanto è andata avanti?
Qualche giorno, non mi ricordo. La mia stanza era nel mio
completo disordine, piena di libri e vestiti e cibo buttati ovunque. Dormivo
spesso di giorno, non mi rendevo conto del tempo.
E poi cosa è successo?
Una sera dormivo, mi ricordo che era sera perché eravamo
stati giù in basso a mangiare al ristorante. Apro gli occhi dal sonno e vedo
lei che sta dirigendosi alla porta per uscire, vestita di tutto punta e con la
sua valigia e la sua borsa. Le chiedo:- ma dove vai? Fa tanto freddo!- E lei si
gira e mi lancia uno sguardo terribile e struggente, come non ho mai e poi mai
visto in tutta la mia vita. Era uno sguardo dolcissimo ma anche uno sguardo
pieno di terrore ed implorante. Poi è uscita, senza dire niente. Mi sono alzato
e ho guardato fuori dalla finestra, spegnendo le luci. C’erano degli uomini,
chiaramente di etnia europea, alti, massicci, dai capelli chiari, ho visto
almeno due biondi, anche se solo brevemente si vedeva che erano molto atletici.
Di alcuni di loro ho visto la faccia, sembravano delinquenti tagliagole. La
strada era illuminata con grossi lampioni gialli, ho assistito a tutto. Avevano
una decina di macchine giganti nere. Lei è uscita e l’hanno trascinata con
durezza estrema e spinta senza rispetto in una delle macchine, la terza in
fila, e sono partiti.
Cosa credi le abbiano fatto?
Mi fa orrore soltanto pensarlo, quindi non lo dirò. Ho
l’anima spezzata e mi sento in colpa di non essere intervenuto per cercare di
salvarla. Sul momento non mi sono reso conto di quello che stava accadendo e
pochi minuti, più uscito dal sonno e dopo aver superato il primo impatto
psicologico tremendo, avrei capito. Spesso la sogno, vedo che cerca di darmi la
mano, ma non riusciamo a toccarci. Non posso e non potrò mai dimenticare, non
mi piace la crudeltà e lei era l’essere più innocente sulla faccia della terra.
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2023
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