Volevamo essere capiti
Da profani
Non iniziati ai misteri
Dell’eros cosmogonico teutonico
E mentre assistiamo i litigi
Di varie fazioni di preti di diverse confessioni
Noi voliamo liberi e nudi
Sulle ali possenti della nostra aquila
Che ci porta verso i boschi dei filosofi peripatetici
E delle belle dame danzanti
Le quali ci accolgono, dolcemente
Con il sorriso e la rosa in bocca
Ricalcando archetipi eterni
Di cui i moderni ignoranti fanno scempio
Mentre noi siamo antichi, non aggiornati
E ci dedichiamo al quietismo e alla solitudine
Stando seduti, a guardare le dame
Sempre più belle, sempre più libere
Sempre più lontane dalla banalità
Della stupidità conformista grottesca
Che incombe su masse enormi
Ma a cui le graziose signore estatiche
Si sottraggono cantando
Portandoci verso la libidine
Conosciuta solo dai santi della gnosi pura
Quelli, che nudi nei boschi
Parlano con i funghi
Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2024
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