domenica 13 ottobre 2024

Fratello (Poesia di Roberto Minichini)


Fratello

Che la tua barba possa

Profumare sempre di muschio

Anche tu sei in attesa

Fra le montagne dei curdi in Anatolia

Della schiera impressionante

Dei demoni volanti?

Essi combattono

Grazie al trucco vile

Della tecnologia

Non sono uomini onorevoli

Che sanno essere guerrieri e virili

E lottare con spade e scudi

A cavallo, e con le barbe lunghe

Gli uomini senza barba

Sono una barbarie

E un crimine di guerra

Sono vecchi tiranni assettati di potere

Nazionalisti, etnocentrici, sadici

Settari, deviati, moralmente ciechi

Amano colonizzare ed invadere

Distruggere, dominare

Avere sempre ragione

Non accettare critiche

Essi si credono superiori

E dicono di lottare contro gli incivili

Che non si vogliono sottomettere

Al loro regno del male

Vecchi tiranni megalomani imperialisti

E si fanno pagare tutto

Dalla plutocrazia senza nome

Dal capitalismo digitale infernale

Dalla orrenda società di massa globale

Fratello, abbracciarmi

Questa vita terrena è una illusione futile

Esiste il paradiso e l’inferno

La fede vera e la miscredenza deviata

La virtù e il vizio

E la virtù è il monoteismo

Il cuore puro e la preghiera

Abbiamo le barbe lunghe

I cavalli bellissimi

Non geneticamente modificati

Spade teocratiche, medievali, oscurantiste

I santi, i pazzi, i sapienti

Le grandi famiglie, piene di figli

Il nostro futuro, il nostro amore

Odiamo la modernità e gli illuministi

La massoneria e l’alta finanza

Ed amiamo le montagne dell’Anatolia

Il misticismo dei sufi

Dei dervisci danzanti

Il sultanato ottomano

La giurisprudenza sacra di Abu Hanifa

Il retto sentiero della vera religione

Che non si fa immagini

Distrugge gli idoli

Anche quelli dell’etnocentrismo arrogante

Ed attendiamo il Giorno del Giudizio

Bevendo il vino paradisiaco puro

Della gnosi abramitica muhammadiana

Ripetendo di continuo, all’infinito

I Nomi Divini

 

Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2024

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