venerdì 11 ottobre 2024

Il vino rosso analcolico dei talebani ha un sapore squisito (Racconto breve di Roberto Minichini)


Ho perso fiducia nei filosofi, da quando ho assaggiato il vino analcolico afghano prodotto dai talebani. I filosofi sono spesso ciarlatani, scrivono cose surreali ed eccessive, forse bevono e sono ubriaconi di professione, essi sono pieni di vino rosso e sono giocatori accaniti di carte e sicuramente anche donnaioli, incapaci di dare l’esempio all’interno di una bella famiglia piccolo borghese. Anche gli emancipati hanno quasi sempre famigliole piccole borghesi, o costruzioni simili, sono emancipati ed alternativi soltanto durante le conferenze e i pettegolezzi. Che valore può avere un uomo che non ha mai visto dal vivo una guerra? I preti, dove sono i preti? Di cosa scrivono gli scrittori che non hanno mai vissuto nulla, e che le uniche avventure le hanno lette nei libri o viste nei film in televisione? Il mio maestro diceva: chi non ha vissuto non deve scrivere, chi non ha lavorato non deve mangiare, chi non ha combattuto non deve pretendere di fare politica. E i santi? Dove sono i santi? Cos’è questo schifo? Che società, che tristezza di mediocrità, di imitazioni di imitazioni di imitazioni, sembrano tutti uguali, neanche il comunismo marxista è riuscito cosi perfettamente ad omologare e banalizzare e comprimere in unica versione uguale per tutti le masse bifolche. Neanche il fascismo ci è riuscito. Oggi siamo alla fiera permanente totale del conformismo buonista, fra l’altro parecchio ipocrita e mellifluo. Eppure gli egoismi sono tanti, anche le cattiverie, gli arrivismi e le meschinità. In Germania in tre secoli ci sono stati sei filosofi in tutto, degni di tal nome, e adesso accendi la televisione tedesca ed ogni quindici minuti spunta qualche supposta filosofa, ma che mondo è questo? Grottesco, ridicolo, forse è il segno di una civiltà che sta per andare verso un declino irreversibile. La stupidità onnipresente presentata come vertice della intellettualità. E perché dicono e ripetono e pensano tutti le stesse cose? Il politicamente corretto come dogma assolutista e religione ufficiale. Questo sarebbe il progresso? Che orrore. Ho scritto al Papa, gli ho chiesto di scendere in campo aperto, di mostrare i muscoli, di fare concorrenza nella lotta contro il mondo moderno ai musulmani, quelli sì che ci sanno fare a tenere duro contro gli aspiranti padroni del mondo e il pensiero unico liberale moderno occidentale. Ma sembra che il Papa non abbia interesse a rispondermi. Peccato, se fosse sceso in campo con le sue armate eroiche e virili di cristiani occidentali pronti al martirio contro la tirannide del globalismo laicista ateo idolatrico moderno, gli avrei regalato una cassetta di vino roso analcolico degli afghani talebani. Gesù tornerà, scenderà a Damasco, pregherà in arabo rivolto alla Mecca e si dirigerà con le sue truppe virili e teocratiche verso Gerusalemme. Quando mi guardo allo specchio vedo un futuro mullah, forse in odore di santità. Il Profeta Gesù è musulmano e sarà, quando tornerà scendendo dal cielo, un capo islamico in Medio Oriente. C’è scritto, da molti secoli, perché non studiate teologia? I talebani afghani queste cose le sanno. E con le ciabatte ai piedi hanno prima sconfitto l’impero sovietico ateo e materialista e poi l’impero americano ateo e materialista. Il mondo moderno è il male, solo l’oscurantismo è il vero progresso, e produce ottimi vini rossi analcolici. Dio è invincibile. Superare il soggettivismo individualista filosofico, i libri dei filosofi, di tutti i filosofi, vanno buttati al macero, liberarsi dai dogmi moderni, avere la barba lunghissima, il turbante enorme, si, un turbante gigante come una montagna, lo spirito virile e patriarcale eroico assolutista senza compromessi e la volontà di acciaio di conquistare un giorno anche il Vaticano. Solo questione di tempo, la civiltà delle finte filosofe moltiplicate all’infinito finirà in maniera vergognosa. Le penose micro conventicole pseudo esoteriche italiane saranno spazzate via da una sonora pernacchia di derisione teocratica fondamentalista fieramente abramitica, e così anche i finti maghi del fine settimana, ridicoli e privi di qualsiasi vero potere occultista, se non quello delle chiacchiere da imbonitori. Non c’è dubbio alcuno, soltanto il califfato ci potrà salvare, dalla filosofia e dagli scrittori piccolo borghesi servi del regime laicista illuminista globalista, dal vino alcolico e da tutti gli altri alcolici, dalle supposte filosofe del politicamente corretto e da un cristianesimo che si è arreso al mostro della modernità laica globale e massonica. Certe volte io vedo già adesso i rappresentanti del futuro califfato italiano camminare in mezzo alle strade, e sono tanti, e sono sempre di più, e hanno barbe lunghe e meravigliose famiglie tradizionali piene di figli. Sono uomini veri. Fratelli, le vostre barbe lunghe mi piacciono, beviamo un goccio d’amicizia insieme? Il vino del paradiso e le vergini del paradiso sono meglio del vino dei miscredenti e dei costumi di fornicazione e di adulterio dei senza Dio. Non mescolate le religioni, costume malsano di massoni e liberali ed illuministi, siate integralisti, tanto integralisti, molto integralisti. Che sulla vostra fronte benedetta e teocratica, antimarxista ed antifascista ed antidemocratica assieme, spunti il segno di coloro che si prostrano molto e molto intensamente al Signore di tutti gli universi. Sono pronto a diventare califfo e a spodestare il Papa e a chiudere per sempre il parlamento a Roma. Quel giorno sorgerà la vera Roma, non quella abusiva dei Cesari.

Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2024

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