Regnare sopra i fantasmi. Il sogno è questo. Mentre il fango sotto i piedi ferma ogni cosa. Ora, noi siamo ospiti brevemente del cosmo delle farfalle colorate, e ci esercitiamo nell’arte degli oracoli. Seduti sul tappeto della contemplazione, chiudere gli occhi e vedere chiaramente ogni cosa a distanza. Tutto è certamente vano, illusorio, dettato dall’ego, destinato ad infrangersi contro la legge inesorabile del tempo che passa. Rimane soltanto il volto dell’Eterno. I passeggeri sono pregati di scendere. Ed ogni bambino è già un vecchio pieno di rughe. Mentre il treno dell’assurdo e l’arte delle banalità ripetute ad ogni angolo fanno desiderare le montagne, i boschi e i prati dagli spazi infiniti e vuoti. Noi, che non possiamo più comunicare in nessuna lingua, perché ne conosciamo troppe.
Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2024
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