Fu una dolce conversazione
Lontana dalla logica povera
Delle mummie mentali dominanti
Nelle società dei padroni del mondo
Il cui trono sarà rovesciato
Finalmente una donna al naturale
Genuina, non truccata, e che ama i boschi
Veri boschi selvaggi, non parchi per turisti
Epifanica visita di una donna di altri tempi
Femmina, bella e giovane, rivoluzionaria
Non contraffatta, non indottrinata
Dalla democrazia dei civilizzati
E si avvicina ai lupi senza paura
Incontra da vicino i barbari
Che con le loro bandiere nere teocratiche
Sfidano
La più grande macchina di potere mai esistita
Vieni, signora, creatura singolare
Lei ha capito
Non parla come la televisione
O le librerie o le riviste alla moda
Non è l’ennesima ambasciatrice
Del regime totalitario dei globalizzati
I sorrisi buonisti, e le facce acque e sapone
Ipocrite, false, vuote
Della corrotta civiltà capitalista imperialista
Convincono solo gli stupidi
O i collaborazionisti vili
Questa notte tu sarai ospite
Del Regno dell’Altrove Assoluto
Noi siamo i lupi cattivi
Dall’anima nera ed integralista
Guerrieri e feroci
E ti tratteremo come una regina
In quanto noi abbiamo un codice d’onore
Sconosciuto alla civiltà artificiale delle lobby
Del Regno idolatra consumista di Babilonia
Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2024
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