Il karma è una bella legge inevitabile
Chi semina male raccoglie male
Chi diffonde tenebre raccoglie tenebre
Chi diffonde selfie raccoglie selfie altrui
La civiltà digitale globalista transumanista
Una specie di inferno, che si proclama paradiso
E l’inganno costante del virtuale diventa religione
La scomparsa del Principio solare
Una inversione in tutti i campi, che si osserva
Dal culto dei brahmani al culto dei fuori casta
Lo spegnersi del sacro impersonale, la dittatura del
soggettivismo
L’avvento di masse amorfe prive di memoria storica
Solo l’andare come profughi
Verso la montagna sacra fatta di ghiaccio
Ora ci può salvare
Dall’orrore di un comunismo capitalista planetario
Le telecamere sanno tutto di te, ma anche gli algoritmi
Le lobby ti prescrivono come pensare e parlare
Un bellissimo progresso emancipatorio
Che crea oceani di disperati, infelici, frustrati
Quando si perde il centro saldo dell’essere
E ci si fonde con il senza forma relativista
Ogni cosa è legittima e nulla è sacro
L’essere umano che si mette al posto Dio
E invece diventa solo servo di forze infernali
Noi non abbiamo bisogno della quantità di voti
O della inutile opinione pubblica
Siamo alla ricerca di santi, dall’anima pura
Coloro che ci insegnano
Non la legge dell’ego e dei bassi istinti scatenati
Ma della ascesi e della trascendenza
I santi sono sempre più rari
E non fanno comizi o conferenze
Il mondo terreno è una illusione breve
Un mistico vede tutti gli esseri
Come cadaveri che camminano
In direzione della eternità
Dove a nessuno importerà nulla
Di governi, territori, giornalisti
Influencer, fake news o progresso sociale
Ideologie, partiti, economie
Nella tomba tutti porteranno soltanto una cosa
Le proprie preghiere e buone azioni
Vano è il mondo, vani i desideri mondani
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
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