lunedì 11 marzo 2024

Rinati nella profonda epoca ottomana (Poesia di Roberto Minichini)


Rinati nella profonda epoca ottomana

Abbiamo parlato col sultano

Circondato dai giuristi e teologi al suo servizio

Sempre più grasso e tirannico, di nascosto beve vino

Conquista un villaggio dei Balcani dopo l’altro

Mentre Costantinopoli ora si chiama Istanbul

E a Bisanzio cristiana è succeduta la mezzaluna

Le chiamate alla preghiera del mattino

Si moltiplicano dagli infiniti minareti della città

Schiavi e schiave catturati in battaglia

Lavorano alle costruzioni dei palazzi del potere

Nel segreto iniziatico delle logge esoteriche dei dervisci

Fra i sufi si trasmette la dottrina della realizzazione metafisica

Uno sceicco con il turbante verde ha gli occhi profondi e nobili

Egli è un santo, a differenza dei politici e dei militari

Noi siamo poveri in spirito e crediamo che l’aldilà sia la vera vita

Mentre facciamo molti figli e figlie per la gloria

Della grande civiltà dell’Islam

Le profezie dicono

Che alla fine dei tempi l’Islam sarà ovunque

Ma per ora non riusciamo neanche mettere piede

A Vienna o a Venezia, dove domina ancora la croce

Ma un giorno verrà, la nostra fede ce lo dice

In cui anche a Vienna e a Venezia ci saranno moschee

Verso la fine dei tempi la luce verrà dall’Occidente

Questo strano detto tramandato nasconde dei misteri

Visitiamo per l’ultima volta il sultano

Prima di tornare a Sarajevo

Lui progetta di conquistare Roma e ne parla a letto

Mentre si addormenta fra le braccia delle sue concubine

Questo sultano beve vino, non è un bravo musulmano

Ama questo basso mondo, la politica e il potere

Noi dobbiamo obbedire

Ma i nostri cuori lo rifiutano

Cercando solo la compagnia

Degli autentici uomini di Dio

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2024

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