Rinati nella profonda epoca ottomana
Abbiamo parlato col sultano
Circondato dai giuristi e teologi al suo servizio
Sempre più grasso e tirannico, di nascosto beve vino
Conquista un villaggio dei Balcani dopo l’altro
Mentre Costantinopoli ora si chiama Istanbul
E a Bisanzio cristiana è succeduta la mezzaluna
Le chiamate alla preghiera del mattino
Si moltiplicano dagli infiniti minareti della città
Schiavi e schiave catturati in battaglia
Lavorano alle costruzioni dei palazzi del potere
Nel segreto iniziatico delle logge esoteriche dei dervisci
Fra i sufi si trasmette la dottrina della realizzazione
metafisica
Uno sceicco con il turbante verde ha gli occhi profondi e
nobili
Egli è un santo, a differenza dei politici e dei militari
Noi siamo poveri in spirito e crediamo che l’aldilà sia la
vera vita
Mentre facciamo molti figli e figlie per la gloria
Della grande civiltà dell’Islam
Le profezie dicono
Che alla fine dei tempi l’Islam sarà ovunque
Ma per ora non riusciamo neanche mettere piede
A Vienna o a Venezia, dove domina ancora la croce
Ma un giorno verrà, la nostra fede ce lo dice
In cui anche a Vienna e a Venezia ci saranno moschee
Verso la fine dei tempi la luce verrà dall’Occidente
Questo strano detto tramandato nasconde dei misteri
Visitiamo per l’ultima volta il sultano
Prima di tornare a Sarajevo
Lui progetta di conquistare Roma e ne parla a letto
Mentre si addormenta fra le braccia delle sue concubine
Questo sultano beve vino, non è un bravo musulmano
Ama questo basso mondo, la politica e il potere
Noi dobbiamo obbedire
Ma i nostri cuori lo rifiutano
Cercando solo la compagnia
Degli autentici uomini di Dio
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2024
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