Nella più dura disciplina allevato
Ha imparato a fare a meno della madre
E il padre non lo ha mai conosciuto
Per i boschi portato
Gli animali pericolosi non gli facevano del male
Abbracciava gli orsi
E mangiava insieme a loro
Addestrato a lottare contro demoni e maghi oscuri
Con la sua sola forza spirituale
Dormiva dentro un letto a forma di tomba
Fiore mistico, derviscio luminoso
Immerso in una dimensione senza tempo
Monoteista abramitico assoluto
Distruttore degli idoli della ignoranza metafisica
Mentre attorno il mondo si agitava
Lui vedeva nei bambini già dei vecchi
E negli imperi glorie illusorie
Destinate a sparire nella polvere
Mercanti, pettegoli e politicanti
Non potevano avvicinarlo
Suonava il flauto
Il flauto dell’amore cosmico universale
Pregava rivolto alla Mecca
Con prostrazioni lunghissime
Ed aveva la barba lunga e il turbante
Ovunque vedeva una sola cosa
Dio
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2024
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