martedì 12 marzo 2024

Incontri con l'ultimo sultano ottomano (Roberto Minichini)

Appropriazione indebita di culture altrui, eclettismo effimero, sapienza da conferenze da quattro soldi o da talk show politico sociale, idee ambigue in odore di globalismo e progressismo e conservatorismo bigotto piccolo borghese, manie repubblicane, laiche o fondamentaliste, lettura non autorizzata di libri di Gramsci, Adorno e Pasolini e Confucio e del Marchese De Sade. La nostra lotta titanica e spiritualmente eroica contro le forze della massoneria plutocratica internazionale e contro la Chiesa Cattolica modernista eretica e trinitaria in odore di gnosticismo idolatrico panteista e contro il Partito Comunista ateo militante e blasfemo e contro il mercato massificato delle false spiritualità e dei falsi occultismi ci stanca assai. Quello che facciamo non lo facciamo per le future generazioni, le quali inevitabilmente saranno destinate a vivere in un mondo atroce, distopico, capovolto e dalla quantità enorme di completi infelici privi di un autentico e profondo centro esistenziale, ma lo facciamo per ricevere le lodi durante i nostri viaggi astrali ed onirici da parte di Mehmet VI, l’ultimo Sultano ottomano morto in esilio a Sanremo nel 1926 nel , deposto dalla malvagità della massoneria laica bolscevica miscredente e da varie sette eretiche. Egli, che era un pio musulmano teocratico sunnita ortodosso e un sufi mistico della confraternita luminosa della Naqshbandiya, ha trasmesso a pochi iniziati il segreto esoterico di un rotolo che prevede il futuro del mondo. Solo quando nei sogni parlo in turco ottomano con il Sultano Mehmet VI parlo con uomo che mi capisce e che io capisco, la nostra intesa è profonda, è una intesa fra due anime gemelle. Ho cercato di leggere i Tarocchi di Marsiglia per il Sultano ma egli non ha voluto, egli preferisce usare come mezzo di divinazione la geomanzia con il bastone consacrato di legno scelto e con i segni tracciati sulla sabbia di una spiaggia dei Balcani. Questa forma di divinazione si chiama Al Raml, e con le sue tecniche si può parlare anche con i jinn (entità non visibili e non umane) e costruire talismani dalla grande efficacia. Il Sultano porta un anello con una pietra colorata sulla mano destra, il Sultano ama le preghiere e le donne, esattamente come me. Un giorno il Sultano ed io prenderemo un treno ed andremo a visitare la tomba del grande mistico sufi Rumi a Konya, e chiederemo l’intercessione presso Dio dal santo. I santi nelle tombe sono vivi, in quanto la morte neanche esiste e molti cosiddetti vivi sono più morti del marmo delle tombe. Tutto ciò è rivelato da sogni arcani.

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2024

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