sabato 23 marzo 2024

Regno distopico (Poesia di Roberto Minichini)


Regno distopico

Della uguaglianza emancipata propagandistica

Dove la Chiesa luciferina alla rovescia del soggettivismo domina

In un finto paradiso globale di menzogne

E le lobby totalitarie impongono una nuova morale

Che va contro tutte le Scritture Sacre della storia umana

Il mio bisnonno si chiamava Girolamo Savonarola

Il suo cavallo era pazzo, le sue amanti erano molteplici

Il suo predicare alle masse di corrotti bifolchi del popolo era apocalittico

Mentre di nascosto consultava gli astrologi, in gran parte incapaci

In mezzo a dure lotte contro l’anticristo trovava riposo virile

Fra le braccia della brava e formosa cuoca Beatrice

Che parlava poco ed era analfabeta, ma era una donna magnifica

E al suo amante santo teocratico ispirava le parole da scagliare contro i malvagi

La storia umana è un braccio di ferro perenne fra virtù e vizio

Fra fede e miscredenza, aristocrazia numinosa e democrazia demoniaca

Noi vogliamo l’Impero di Roma, vogliamo la Monarchia e la Teocrazia

Vogliamo pure la Santa Inquisizione

E un Papa vero, che proclamerà, a tutto il mondo

La fallacia della trinità e la fine del celibato per i sacerdoti

Affinchè una nuova generazione di preti antitrinitari poligami

Possa popolare il mondo rigenerato e comunque lo stesso rovinato

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2024

Nessun commento:

Posta un commento