Regno distopico
Della uguaglianza emancipata propagandistica
Dove la Chiesa luciferina alla rovescia del soggettivismo
domina
In un finto paradiso globale di menzogne
E le lobby totalitarie impongono una nuova morale
Che va contro tutte le Scritture Sacre della storia umana
Il mio bisnonno si chiamava Girolamo Savonarola
Il suo cavallo era pazzo, le sue amanti erano molteplici
Il suo predicare alle masse di corrotti bifolchi del popolo
era apocalittico
Mentre di nascosto consultava gli astrologi, in gran parte
incapaci
In mezzo a dure lotte contro l’anticristo trovava riposo
virile
Fra le braccia della brava e formosa cuoca Beatrice
Che parlava poco ed era analfabeta, ma era una donna
magnifica
E al suo amante santo teocratico ispirava le parole da
scagliare contro i malvagi
La storia umana è un braccio di ferro perenne fra virtù e
vizio
Fra fede e miscredenza, aristocrazia numinosa e democrazia
demoniaca
Noi vogliamo l’Impero di Roma, vogliamo la Monarchia e la
Teocrazia
Vogliamo pure la Santa Inquisizione
E un Papa vero, che proclamerà, a tutto il mondo
La fallacia della trinità e la fine del celibato per i
sacerdoti
Affinchè una nuova generazione di preti antitrinitari
poligami
Possa popolare il mondo rigenerato e comunque lo stesso
rovinato
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2024
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