Una volta eravamo convinti
Che ogni cosa preziosa
Costasse tempo e fatica
E nelle costruzioni lente
Si possa illudersi
Di toccare con un dito l’eternità
Germania
Tu, nostra Dea
A te siamo devoti
In quanto figli
Serviremo ed ameremo
Sempre
Il cielo sotto il quale siamo nati
E noi sappiamo amare e sappiamo pregare
In questo inverno, in questo deserto
Abbiamo fiducia
Vediamo una rinascita dell’antica anima
Non siamo omologati e non siamo numeri
Siamo esseri umani, liberi, diversi
Aspettiamo
Ancora
Il trionfo della poesia, della musica
E dell’eros
Roberto Minichini, Gorizia, gennaio 2024
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