mercoledì 24 gennaio 2024

Cara (Poesia di Roberto Minichini)


Cara

Non so quando finirà questo tempo storico orrendo

E non so dirti se finirà mai

Siamo in mano a fanatici da una parte e dall’altra

In mezzo c’è la gente comune, vittima delle propagande

Non so se ti ho raccontato

Che durante l’ultimo bombardamento

Sono uscito nudo in mezzo alla città, di notte

Io cammino sotto le bombe, io sono immortale, o forse sono già morto

Io sono contro tutte le guerre e contro tutti i dittatori

Io ho portato tante divise e so cosa significa essere schiavo dei tiranni

Queste ideologie che vogliono portare il bene portano solo il male

Sono tutti uguali, questi terribili venditori di illusioni e menzogne

Dalle vetrine delle librerie sorridono i catechisti dell’indottrinamento

Promettono sempre le stesse cose: libertà, giustizia, uguaglianza

Sono tutti buffoni, banditi, parassiti e bugiardi

Sono vecchio, sono nudo, sono erotomane, sono patetico

Sono tempi, questi, diabolici, sono tempi di corsa verso la catastrofe

Vieni a trovarmi, ho bisogno di fornicare e di bere vino rosso

Voglio vivere da ubriacone, da asociale, da disertore

Passo le notti a scrivere poesie e a pensare ai miei figli

Che non ho mai conosciuto

Invadono la nostra terra, ci bombardano, ci distruggono le città

Poi dicono che i cattivi siamo noi

La chiesa, la chiesa dove la prima volta ti ho baciata

Non c’è più

Io non ti vedo più, non ti sento più

Non mi ricordo del tuo volto

Forse sono troppo vecchio per fornicare

Forse ho perso ogni speranza

Forse sono diventato muto e cieco e zoppo

Vuoi ballare con me? Sotto i bombardamenti del nemico?

Dove sono le tue mani? Ci siamo persi

 

Roberto Minichini, Gorizia, gennaio 2024

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