La primavera può essere eterna
Essa è fatta di pacifica e spontanea
Comunione, unione, fusione
Estatica bellezza di attimi forse lunghissimi
Dove le mani congiunte non sono mani
Ma sono anime che hanno trovato il loro senso
Nella persona gentile e buona
Che hanno percepito nell’altro e nell’altra
Che sembrava in qualche modo predestinata
Ogni fretta è persa quando si è dimenticata la clessidra
La schiavitù della corsa perenne, abolita
La prigionia dei risultati da raggiungere, passata
La ricerca della quantità, dimenticata
Un ballo, soave, silenzioso, rispettoso
E il comprendersi senza parlare
Dove appare l’amore
Non ci sono leggi, non ci sono confini, non ci sono etichette
Roberto Minichini, Gorizia, gennaio 2024
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