Una volta pensavo
Cosi mi hanno fatto credere
Che la poesia fosse libertà e follia
E non una conventicola rigida
Spirito di gregge o passatempo
Per piccolo borghesi annoiati
Il poeta come lupo solitario nudista
Fecondatore di fasulle regine
E sciamane dai capelli rossi
La poesia come frammento caduto
Dal mondo dell’altrove assoluto
Fuori dalle logiche razionali e sociali
Dentro l’onirica dimensione da cui non si esce
Abbiamo le chiese e le sette, religiose o laiche
Con i sorridenti buoni e morali
Dove sono finiti i poeti dallo spirito di banditi?
Che non militano per nessuna buona causa
Ma sono barbari asociali
E votano solo e soltanto
Per i propri vizi immondi?
Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024
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