giovedì 18 luglio 2024

Prendere il tram (Racconto breve di Roberto Minichini)


Prendere il tram e godersi un tranquillo percorso di mezz’ora. Scendere nel quartiere delle librerie antiquarie, camminare per strada in mezzo a belle e giovani e sorridenti donne. Passare in rassegna per qualche ora le librerie di testi usati, cercando in particolare edizioni economiche dei classici francesi e giapponesi e qualche dizionario di lingue orientali. Pranzare in un ristorantino modesto con pochi clienti, tutti anziani e disposti a fare quattro rilassanti discorsi sul più o sul meno. Andare a trovare quello che chiamano il mago e che legge le carte ed afferma di avere poteri occulti. Da esperto del settore so benissimo che i veri maghi non dicono mai di essere maghi e i ciarlatani invece parlano delle loro conoscenze e capacità supposte esoteriche a gran voce e con toni entusiasti da megalomani in pubblico. Mi siedo ed ascolto il povero illuso per un’ora, mi legge anche le carte (e non lo sa fare, improvvisa), pensando di essere il padrone del mio destino (l’ennesimo!) e a darmi consigli non richiesti (l’ennesimo maestro di vita in circolazione!). Alla fine, prima di salutare, gli faccio un regalo: un talismano infallibile disegnato da me stesso che rappresenta un samurai in meditazione (il disegno ovviamente è bruttissimo, uno scarabocchio). Rimane interdetto: il maestro dell’occultismo lo doveva recitare lui, non io. Quando si discute del sesso degli angeli, tipica mania dei teologi e dei settari dell’esoterismo di massa da strapazzo, non si sa chi sia più matto e si inventi le cose meno dimostrabili e più stupide. La mia convinzione personale è che il destino esiste ma che lo conosce solo Dio. Solo pochissimi hanno le capacità innate di praticare forme di divinazioni serie, i risultati che si ottengono però sono comunque sempre parziali e mai garantiti. Discutere con i maghi è come discutere con i preti delle varie religioni, hanno ragione sempre loro, sanno tutto, e solo la loro religione è vera. Se a questi personaggi gli dai un dito ti prendono la mano e se gli dai la mano, ti prendono il braccio e alla fine diventano arroganti fino in fondo e pensano di essere la voce di Dio sulla terra. Molto meglio leggere qualche buon libro di storia e far parlare i fatti, o meglio, l’interpretazione più o meno credibile dei fatti che il singolo studioso e autore propone. Quindi dopo la visita dal mago torno nelle librerie per un’oretta. Come bottino ottengo un manuale illustrato di storia giapponese medievale e un trattato di storia delle religioni dell’India. Questo basso e transitorio mondo terreno è un posto strano, chissà in base a quali procedimenti mentali agli esseri umani è venuto in mente di escogitare una invenzione indispensabile come i libri.

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

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