sabato 27 luglio 2024

Una volta correvo con le rose in mano (Poesia di Roberto Minichini)


Una volta correvo con le rose in mano

Il cielo sembrava

Una manifestazione serena del Divino

E i campi, infiniti e gloriosi

Avevano qualcosa di profondamente autentico

Ancestrale

Avvolto in una aura di Bene ed Amore

Forse ci sono gli angeli che decidono

Del destino degli uomini

E proteggono dai blasfemi in forma umana

Che popolano un cosmo alla deriva

Per me c’è il rifugio

La resistenza metafisica esistenzialista

Nella bellezza e fecondità femminile

Nella mistica apocalittica e teocratica

Nel cestinare tutti i giornali e tutti i partiti politici

Appartengo alla confraternita nudista

Dei poco educati e poco politicamente corretti

Contemplativi erotici lettori di René Guénon

Il quale era un eretico irrazionale ed antimoderno

Cavalchiamo furiosi su cavalli pazzi

Verso orizzonti di catastrofi inebrianti

Dettati dalla spirale di follia intransigente

Che vittoriosa e disgustosa, barbarica

Si avvolge su se stessa

Domina un pianeta nemico di Cristo

Popolato da demoni, mostri e pazzi pericolosi

Ormai siamo santi, esoterici e puri

Pratichiamo la magia oscura e peccaminosa

Colpendo con l’anatema sacro

E le preghiere accanite teocratiche assolutiste

La orrenda civiltà capovolta transumanista

Infernale manifestazione dei tempi ultimi

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

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