mercoledì 31 luglio 2024

Se il credente segue la Retta Via (Poesia di Roberto Minichini)


Se il credente segue la Retta Via

Si trova sotto la protezione degli angeli

Rifiuta gli idoli e la sporcizia morale

Sottomette la sua volontà a Dio

In quanto l’orgoglio è la caratteristica principale

Di satana il maledetto

E dell’intera civiltà moderna

Tutto è in mano ad Allah

Non c’è divinità al di fuori di Allah

E si vive e si muore solo per Allah

Sventola la bandiera dell’Islam sui minareti

E non si sottomette all’arroganza demoniaca

Dei miscredenti nemici dell’Islam

Tornare alla Retta Via, praticare la Sharia

I musulmani di tutto il mondo sono fratelli

Una unica comunità

Che prega in arabo

E si prostra cinque volte al giorno verso la Mecca

In attesa del Giorno del Giudizio

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Molto meglio essere veggenti mistici (Poesia di Roberto Minichini)


Molto meglio essere veggenti mistici

Che indovini al servizio di forze oscure

Molto meglio fare le cinque preghiere quotidiane

Che adorare il proprio ego, inutile e peccaminoso

Molto meglio studiare teologia islamica

Che applaudire agli idoli infernali della modernità

Noi siamo monoteistici abramitici

Musulmani tradizionali ed ultra conservatori

Puritani, ottomani, ascetici, poligami

Non sappiamo cosa sia la democrazia

E per questo siamo felici e puri

Rifiutiamo ateismo e politeismo

Stiamo tutto il giorno a studiare giurisprudenza sacra

E pensiamo sempre alla morte

La quale è l’inizio della vera vita, eterna

Sperando che Dio accetti il nostro Islam

E non ci consideri miscredenti o deviati

Concedendoci i giardini del paradiso

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

martedì 30 luglio 2024

E mentre la vita passa (Poesia di Roberto Minichini)


E mentre la vita passa

Da bravi metafisici che siamo

In diatribe prive di senso

Grottesche formule di ripudio

Allucinanti scene in pubblico

E feroci scontri barbarici

Di cui solo noi siamo capaci

Con parolacce mai sentite prima

Maledizioni generazionali reciproche

Scomuniche religiose a vicenda

Per poi crollare a terra

Stanchi ed assurdi

E prenderci una pausa

Fatta di abbracci e silenzi

Tenerezze e promesse di bontà

Dedicarci all’arte sublime

Dell’eros liberato

Che ci fa volare per ore

Sopra le nuvole

Di una armonia perfetta

Che annuncia, inevitabilmente

Le prossime tempeste terribili in arrivo

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

lunedì 29 luglio 2024

Non possiamo che rimpiangere (Poesia di Roberto Minichini)


Non possiamo che rimpiangere

Il regno delle vecchie macchine da scrivere

La razionalità pacata ed umana

Della Germania di pochi decenni fa

Quando ancora si rispettava

La lingua letteraria tedesca

Non storpiata da ideologie

Del politicamente corretto totalitario

E quando il liberalismo

Era vero rispetto, libertà, cultura

Ed ognuno poteva pensarla come voleva

Gli scrittori cercavano di essere complessi

E controcorrente, bastian contrario

Indigesti, non controllabili

Animati da forte senso critico

E nelle loro pagine, spesso

Ci si perdeva in meandri, labirinti

Che facevano meditare

Profondamente e sinceramente

Sulle tragedie, i conformismi di ogni colore

La meschinità dell’umanità e del potere

Le inevitabili e spesso tristi

Difficoltà delle vite umane

Germania!

Torna a te stessa!

E che risorgano gli scrittori tedeschi

Liberi, geniali e non sottomessi

Ai dogmi imposti dai poteri vigenti

O dalla umana mediocrità

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

I disegni fatti dall'amico (Poesia di Roberto Minichini)


I disegni fatti dall’amico

Sono tentativi d’arte privata

E di recupero di memorie

Solo facendo una passeggiata

Si può conversare, capire

In quanto Madre Natura aiuta

E i boschi partecipano all’amicizia

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

domenica 28 luglio 2024

Fu l'uovo cosmico (Poesia di Roberto Minichini)


Fu l’uovo cosmico

Che ci fece entrare

Nella epoca della pietra

E fummo nudi ed indifesi

Di fronte a un sole cocente

Che ci perseguitava ovunque

Anche di notte

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

La prego (Poesia di Roberto Minichini)


La prego

Mi risparmi

Ulteriori lezioni di gnosi

In questo mondo sono tutti maestri

Di dottrina e di vita

Io invece sono un tedesco anarchico

E credo soltanto ai discorsi

Degli alberi con cui vivo l’amore

Quella dimensione felice

Dove l’umano agitarsi cessa

E si è soli

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

I miei cari figli (Poesia di Roberto Minichini)


I miei cari figli

Dovranno leggere nei libri di storia

Che il loro padre

Non ha mai amato la grappa o la birra

Da iconoclasta

Ha sempre lottato come Savonarola l’ossesso

Posseduto dallo Spirito Santo Ottomano

E dal Dono delle Lingue da Poliglotta

Contro gli alcolici e tutti gli altri vizi

E quando incontrava il sultano ad Istanbul

Gli consigliava politiche tiranniche proibizioniste

E gli ha sempre indicato

Di avere come priorità strategica assoluta

L’aumento demografico esponenziale

Grazie a Dio onnipotente

I miei figli

Non cresceranno sotto il regime di indottrinamento

Della ideologia antinomica del nuovo ordine mondiale

Propagandata 24 ore al giorno in Occidente

Ma rifiutata dall’intero genere umano ancora libero

Soprattutto da chi ha un sentimento religioso tradizionale

E sono legioni immense

E alla fine vincerà chi avrà più gente

E Dio ricompenserà tutti per ciò che si meritano

In quanto una civiltà moribonda ed infeconda

Si estingue e non può mai vincere

Noi invece dovremo essere miliardi

Scacco matto

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

 

sabato 27 luglio 2024

Ballate fratelli, ballate (Poesia di Roberto Minichini)


Ballate fratelli, ballate

Ubriachi di vino mistico

Dal sapore ottomano

Noi siamo i partigiani integralisti

Animati da fanatismo infinito

Siamo i Pazzi di Dio

Dervisci ambulanti e mendicanti

Stiamo lontani dai sultani e dal potere politico

E vicini ai nostri Maestri Spirituali

A cui diamo obbedienza cieca

Abbiamo il potere sacro

Di benedire ma anche di maledire

Non abbiamo bisogno di talismani o amuleti

Di statue, idoli o ideologie umane

In quanto siamo monoteisti

Teocratici e fondamentalisti

E ci affidiamo solo a Dio

Siamo i cavalieri dell’Islam

Seguiamo la Via

Della Gente del Biasimo

Mostriamo i nostri peccati

E nascondiamo la nostra santità

Un segreto intimo fra Dio e noi

E il futuro è nostro

Facciamo molti figli e siamo autoritari

Non abbiamo paura della morte

E desideriamo il mondo eterno

Dove ci attendono le vergini del paradiso

Non ascoltiamo i giuristi ufficiali dell’islam

In quanto non sanno ballare come noi

E non bevono con noi il vino

Dell’estasi e della perdita dei sensi mistica

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Una volta correvo con le rose in mano (Poesia di Roberto Minichini)


Una volta correvo con le rose in mano

Il cielo sembrava

Una manifestazione serena del Divino

E i campi, infiniti e gloriosi

Avevano qualcosa di profondamente autentico

Ancestrale

Avvolto in una aura di Bene ed Amore

Forse ci sono gli angeli che decidono

Del destino degli uomini

E proteggono dai blasfemi in forma umana

Che popolano un cosmo alla deriva

Per me c’è il rifugio

La resistenza metafisica esistenzialista

Nella bellezza e fecondità femminile

Nella mistica apocalittica e teocratica

Nel cestinare tutti i giornali e tutti i partiti politici

Appartengo alla confraternita nudista

Dei poco educati e poco politicamente corretti

Contemplativi erotici lettori di René Guénon

Il quale era un eretico irrazionale ed antimoderno

Cavalchiamo furiosi su cavalli pazzi

Verso orizzonti di catastrofi inebrianti

Dettati dalla spirale di follia intransigente

Che vittoriosa e disgustosa, barbarica

Si avvolge su se stessa

Domina un pianeta nemico di Cristo

Popolato da demoni, mostri e pazzi pericolosi

Ormai siamo santi, esoterici e puri

Pratichiamo la magia oscura e peccaminosa

Colpendo con l’anatema sacro

E le preghiere accanite teocratiche assolutiste

La orrenda civiltà capovolta transumanista

Infernale manifestazione dei tempi ultimi

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

venerdì 26 luglio 2024

Leggere con calma e pazienza (Poesia di Roberto Minichini)


Leggere con calma e pazienza

La Rivivificazione delle scienze religiose

Dell’Imam Al Ghazali

Assistito da un fratello turco

Che studia e medita l’opera enciclopedica

Da oltre quaranta anni

Nel testo originale arabo

L’unico che conserva la benedizione

E la presenza degli angeli

Trasmessa da persona a persona

Un insegnamento orale diretto

Dove la fretta è veramente di satana

E anche una sola pagina

Può fare compagnia per mesi

In quanto il sapere non è mentale

Discorsivo

Ma un mistero che trasforma l’anima del credente

Molto lentamente, con grande fatica

E fa intuire, in stati di estasi temporanea

Gli oceani che si celano

Nei secoli medievali

Quando le madrase teologiche e giuridiche

E le confraternite mistiche

Vivevano la loro epoca d’oro

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Una sinfonia di canti tristi (Poesia di Roberto Minichini)


Una sinfonia di canti tristi

Che provengono dal cimitero sconosciuto

Delle anime tormentate nelle tombe

Per i loro peccati

La clessidra del tempo avanza

Con l’occhio dello sciamano

Si vedono i giovani già essere molto vecchi

In breve tempo

Finisce il viaggio terreno

E poi si risponderà agli angeli di Dio

Il mondo materiale è una illusione

Un campo inutile

Coltivato da materialisti ed edonisti

Voglio ballare con gli sciamani

Che parlano di notte con le anime dei morti

Volare con gli spiriti

Osservare i beati e i dannati

I virtuosi e i viziosi

Chiedere udienza

A qualche santo del passato

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

giovedì 25 luglio 2024

Una volta pensavo (Poesia di Roberto Minichini)


Una volta pensavo

Cosi mi hanno fatto credere

Che la poesia fosse libertà e follia

E non una conventicola rigida

Spirito di gregge o passatempo

Per piccolo borghesi annoiati

Il poeta come lupo solitario nudista

Fecondatore di fasulle regine

E sciamane dai capelli rossi

La poesia come frammento caduto

Dal mondo dell’altrove assoluto

Fuori dalle logiche razionali e sociali

Dentro l’onirica dimensione da cui non si esce

Abbiamo le chiese e le sette, religiose o laiche

Con i sorridenti buoni e morali

Dove sono finiti i poeti dallo spirito di banditi?

Che non militano per nessuna buona causa

Ma sono barbari asociali

E votano solo e soltanto

Per i propri vizi immondi?

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Solo le albe sono tedesche (Poesia di Roberto Minichini)


Solo le albe sono tedesche

In questo paese a cui hanno rubato l’anima

Voglio di nuovo toccare questa terra sacra

Trovare una l’atmosfera pura della Germania

Che ricorda tempi più autentici

Piedi nudi su un prato fresco e il silenzio

Di una mattina di qualche mese fa

Ancora l’amato inverno non si è arreso

Alla primavera che si annuncia inevitabilmente

Germania, vera Germania

Se ci sei ancora

Alza la testa

E non seguire le sirene della dissoluzione

Ma l’antica voce della lingua del popolo

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Ci fu una volta un maestro (Poesia di Roberto Minichini)


Ci fu una volta un maestro

Che ebbe come discepoli degli zombie

Nati in circostanze misteriose

E cresciuti nelle illusioni

Questo maestro parlava un tedesco eccellente

E declamava in pubblico

Le poesie di Stefan George

Ma nessuno lo ascoltava

In quanto, purtroppo

I tedeschi come Stefan George

Si sono estinti

E forse se ne trova ancora vaga traccia

In qualche museo di provincia

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

martedì 23 luglio 2024

Aprire in un posto lontano da tutto questo abbruttimento massificato (Racconto breve di Roberto Minichini)


Aprire in un posto lontano da tutto questo abbruttimento massificato una Accademia di Alti Studi Strategici e Pseudo Umanistici. Insegnare ai giovani assetati di cultura totalitaria, futuri padri e rivoluzionari, il significato profondo, escatologico e mistico della nostra eroica lotta mistica ed apocalittica. Mi hanno spento anche la trasmissione radio, l’unica cosa che mi era rimasta, visto che da oltre 18 mesi sono stato buttato fuori dai giornali per eccessi vari. Questa trasmissione radio regionale l’hanno spostata varie volte. Da una zona con oltre 500 000 potenziali ascoltatori, l’hanno spostata in una zona dove non più 30 000 abitanti potevano passare le serate in compagnia dei miei sermoni teologico gnostico filosofici. All’ultimo spostamento ordinato direttamente dalle autorità la radio trasmetteva per un raggio di soli 20 chilometri, praticamente solo per il villaggio che c’è in quel posto. Nel villaggio abitano 13 persone, tutte sopra i 75 anni di età. Inoltre ci sono 32 galline, 7 cani, 19 gatti, 14 conigli, e un vecchio asino cieco e sordo, che tengono come portafortuna e che viene benedetto ogni anno dal sacerdote, quando passa per benedire le case. A voce mi hanno detto che è una zona turistica frequentata da gente ricca e che gli abitanti autoctoni sono 130 mila. Non ci sono mai stato e mai ci andrò. Poi mi sono venuti i dubbi. Su una foto che mi fanno vedere c’è un piccolo e grasso asino, palesemente molto anziano e malandato, in un villaggio, e sotto c’è la scritta: Roberto, sindaco del paese. Un’ora dopo la polizia mi ha comunicato tutto ciò che c’era da sapere. Il villaggio è in culo al mondo, la prima fabbrica funzionante e scuola e cittadina è a oltre 100 chilometri. La popolazione del villaggio è composta da anziani che si rifiutano di trasferirsi e hanno deciso di morire dove sono nati, su 13, 9 donne e 4 uomini, 10 hanno problemi di alcolismo e tre sono completamente sordi e si stanno avvicinando ai 90 anni di età. Lo stato si occupa delle persone, ma di notte e nei giorni di festa queste persone sono completamente sole sulla faccia della terra, e sembra che è proprio quello che desiderano. Li capisco. Vista la natura perversa, ignobile, menzognera, moralmente corrotta e folle della maggior parte degli esseri umani, questi anziani probabilmente sono molto saggi e spiritualmente evoluti, e vogliono stare da tutto questo schifo di umanità che popola in maniera inutile e dannosa il pianeta. Adesso, per la prima volta, vista la mia pazienza luminosa e rara di contemplativo neoplatonico e musulmano sufi, mi sento offeso. Quindi non solo voglio aprire una mia accademia privata ed indipendente per insegnare ai giovani studenti di belle speranze la visione del mondo e la preparazione filosofica necessaria per resistere al satanismo globalista occidentale, ma mi proclamo anche califfo e maestro spirituale. Nella mia confraternita di mistici apocalittici potranno entrare solo uomini selezionati con dure prove, l’avanguardia di coloro che affronteranno l’Anticristo che sta sorgendo in Occidente. A me basta una tenda, non sono come quei rammolliti di oggi, che non sono neanche veri uomini, incapaci di vivere da soli nella natura vergine e selvaggia, con poco, con niente, con nulla. Coloro che mi hanno fatto questo brutto scherzo di cattivo gusto con le mie trasmissioni radio, saranno un giorno glorioso, arrestati, processati senza diritto alla difesa in meno di cinque minuti, e fatti sparire per il resto della vita in un campo di rieducazione morale e mentale.

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Le ultime litigate sono state mitiche (Poesia di Roberto Minichini)


Le ultime litigate sono state mitiche

Cara mia, regina universale dell’ego monarchico

Chissà cosa pensano le tue schiave di te

Quando ti sentono urlare come una furia isterica

Nel tuo ufficio di lusso, dove eserciti la dittatura

Un giorno sei bionda, il giorno dopo hai i capelli rossi

Poi sei mora e poi sei castana

La vanità è diabolica, ti ricordi le Scritture?

Ti fai fotografare dalle serve, cento foto al giorno

Ah, quanto sei bella, ma solo tu sei bella?

Tutte quelle parolacce e minacce nei miei confronti

Eppure io lo stesso porterò le scarpe bucate

Le mie ascelle puzzeranno sempre di più

E continuerò ad ingrassare

Grazie alle torte intere che mangio con gusto

I capelli me li sono lavati l’ultima volta due mesi fa

Tu non ti rendi conto della realtà

Non sei moderata, illuminista, umanista e vegana come me

Sei la più grande fanatica mai vista in vita mia

Perché non ti fai proclamare

Capa assoluta del Cristianesimo Universale?

Una mania di onnipotenza allucinatoria

Praticamente credi di essere Dio

Devi sempre apparire

Sproloquiare in televisione

Esprimere giudizi su ogni scemenza

La grande umanitaria dal sorriso perfetto

Che mangia nei ristoranti più costosi

E ha ottomila paia di scarpe

Non ti occupi un solo minuto

Delle vicende nostre private

Sei incinta per la terza volta

E non ti fermi, nessuno ti può fermare

Bella famiglia tradizionale inesistente

Hai da fare, cambiare il mondo

Che ovviamente dipende dalla tua volontà di potenza

Sono ormai stufo, mi sento vecchio, ho perso la ragione

Passo per le strade annunciando l’arrivo imminente

Dell’Anticristo che sorge in Occidente

Smettila di cercare di intimidire

Con i tuoi metodi disumani

Le mie compagne libertine ed amorevoli

D’ora in poi le proteggerò io

Che invece di affogarmi nell’alcol

Mi perdo fra le braccia di finte filosofe e pittrici

Esorciste, esoteriste, nudiste, musiciste fallite

Alla ricerca di un archetipo che il mondo ha perso

Dimentichi che sono un santo e un mago

Che controllo legioni di demoni crudeli e schifosi

Non rispetto le gerarchie ufficiali

Disprezzo ogni politica

Anarchico, teocratico, nudista, cartomante

E finto progressista ed ex leninista

Posso costruire un golem nel mondo astrale

E farlo lavorare

Per la gloria

Di tutti gli spiriti elementali

Dei boschi ancestrali

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

lunedì 22 luglio 2024

Assettati di potere e gloria (Poesia di Roberto Minichini)


Assettati di potere e gloria

Sempre sorridenti

Vivendo di menzogne ed inganni

Con le anime oscure

Essi indicano alle masse bifolche

Il sole dell’avvenire inevitabile

Costruito ad arte

Inevitabile distopia

Un treno di falsi padroni dei destini del mondo

Che corre in direzione disintegrazione

Prima di tutto umana, morale, spirituale

Tutto ciò è scritto a chiare lettere, previsto

Dalle profezie religiose che lo insegnano da secoli

Ultimo atto

Godetevi lo spettacolo orrendo

Della inversione completa

E della grande paura in arrivo

Da cui saranno salvi, forse

Coloro, fra i pochi

Che sanno ancora pregare, con il cuore

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Vagare nel deserto (Poesia di Roberto Minichini)


Vagare nel deserto

Assieme ai pazzi

Nudi e ciechi

Certi, assolutamente certi

Che le cose andranno sempre peggio

Voglio soltanto scappare

Dopo tante storie d’amore poligamiche

Sono un fecondatore ottomano balcanico

Mi sento a disagio fra questi barbari

Che bevono alcol e non credono a Dio

E scambiano la politica per spiritualità

L’ambizione è una caratteristica satanica

Noi dervisci turchi preferiamo un analfabeta credente

A un filosofo miscredente, ateo ed immorale

Ormai potrò scrivere poesie erotiche

Solo nell’Afghanistan dei Talebani

Perché non capiscono l’italiano

Cavalcando il mio asino teocratico

Oppure l’asino cavalcando me

Certo della inevitabile

Rovina di ogni cosa

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

domenica 21 luglio 2024

Možda (Poesia in croato di Roberto Minichini)


Možda

Možda da

Možda ne

Tragom tužne prošlosti

U šumi erosa

Mi smo bili živi

Taj život, onaj život

Nema više ljubavi

Na ovaj nevidljivoj livadi

Nema više

Erosa, velikog i sjajnog erosa

Snovi su nam bili jedinstveni

Čudno i lijepo

 

Roberto Minichini, Stara Gorica, srpanj 2024

Uspavana nada (Poesia in croato di Roberto Minichini)


Uspavana nada

Uspavana duša

Uspavana sudbina

Tamo

Gdje je nekada bilo

Naše srce

Mi smo postali slijepi

Nestalo je nebo

Nestala je zemlja

Ostale su prazne ruke

 

Roberto Minichini, Stara Gorica, srpanj 2024

Spenta la creatività e lo scandalo (Testo di Roberto Minichini)


Spenta la creatività e lo scandalo, si è arrivati finalmente, dopo tanto penare oppressivo nelle epoche passate, alla grande liberazione rappresentata dalle banalità e dalle omologazioni. Mentre la ragione superiore finora è mancata ai predecessori, i lumi emancipatori geniali moderni indubitabili, guarda che fortuna, hanno raggiunto in questi anni meravigliosi le menti delle masse assai acute. Di fronte allo specchio non si riesce a vedere oltre alla punta del proprio naso, questo alto grado di filosofia e di arte per decreto della sacra comunità europea sarà patrimonio universale della umanità digitalizzata. Il nuovo ordine mondiale degli emancipati, progrediti ed illuminati, è basato sui selfie, chi non si scatta 300 fotografie aggiornate all’anno, perde il diritto di voto nella democrazia delle apparenze (e delle oligarchie orwelliane). Ballare, forza, ballare, allegria, cantare e consumare, comprare, aggiornarsi, sempre di più, e se qualche asociale è triste e ha dei dubbi, una cosa non gradita ed inutile nel migliore dei sistemi possibili, sarà inviato in soccorso qualche coach esistenziale di turno, magari uno di quelli particolarmente bravi, che ha fatto i migliori corsi d’aggiornamento oltreoceano. Non c’è più bisogno di leggere Kant o Hegel, brutti retrogradi poco emancipati e per nulla illuminati, entro breve saranno cancellati dai libertari che non tollerano le cattive opinioni, ora basta andare in qualsiasi catena libraria ad imparare a pensare, parlare e riformare la società secondo i nuovi canoni geniali, grazie agli intellettuali alla moda promossi dal sistema, i nuovi mandarini per le masse super ed ultra democratiche finalmente liberate (dal dover pensare con la propria testa). Si, avanti cosi, e che gli asini volino, sempre più in alto. Ballare, cantare, consumare, votare i partiti del regime globalista, leggere gli intellettuali delle neo dottrine create in laboratorio, sconfiggere i nemici della luce e della civiltà, e vivere finalmente nel rinato paradiso terrestre della uguaglianza, dove la mela del diavolo sarà gratis per tutti. Applausi, consensi, credere, obbedire, basta mettere in dubbio che è vera democrazia, vera cultura, vera arte e vera letteratura, vero cinema e vera epoca di progresso. I giornali e le televisioni inoltre dicono chiaramente la verità, chi non ci crede è complottista, ignorante assoluto, nemico della libertà, pericolo per l’umanità, minaccia alla pace e moralmente marcio, e nel regime della tolleranza non ci sarà tolleranza per eretici barbarici e nefasti. Partecipare al regime, ballare, applaudire, votare, leggere i nuovi guru disponibili in libreria, credere, marciare, pedalare, belare, starnazzare, ruttare e vincere. Si! Si! Si! (Pochi si ricordano di certe previsioni di Pier Paolo Pasolini…diventate vere, tristemente vere.)

Roberto Minichini, autore di: Fidel Castro e i Tarocchi, Gorizia, luglio 2024

sabato 20 luglio 2024

Cubi di vetro nei quali si viene rinchiusi (Racconto breve di Roberto Minichini)


Cubi di vetro nei quali si viene rinchiusi con gli occhi bendati, la temperatura è altissima, si sta in mutande sudando fuori l’anima, dopo una lunga privazione del sonno. Nelle fasi fra sonno e veglia appaiono le immagini, la coscienza non è del tutto presente, è una sorta di trance. Esperti filmano, registrano e trascrivono tutto, sanno decifrare le visioni, e trasformano a posteriori tutto in linguaggio comprensibile per i piani alti e profani della burocrazia e dei loro dirigenti. A me questa gente non piace, sono freddi funzionari di un paese colonizzato da decenni, lo fanno soltanto per carriera e soldi, non possono essere cosi ignoranti da non capire che quello che fanno è semplicemente abuso e violenza. Per la prima volta avverto che hanno paura, questa volta hanno paura sul serio e sono molto preoccupati, le cose si stanno mettendo gradualmente sempre peggio, e la immagine della loro paura mi appare nella visione come del cibo buttato per strada e marcio, un brutto hamburger schiacciato e disperso sull’asfalto. Berlino è una sgradevole città moderna, globalizzata, corrotta, empia, con le solite masse vuote e narcisiste americanizzate e vittime del sistema di vita digitale ed amorfa, un territorio sottoposto alla dittatura orwelliana e distopica del politicamente corretto seconda l’ideologia di George Soros. C’è una differenza psicologica e di visione del mondo molto grande fra gli angeli della luce escatologica e i cittadini privi di sostanza del regno delle tenebre globalista. Una voce mi interrompe: smettila, devi solo dirci cosa vedi, null’altro. Josip Broz Tito, di padre croato e madre slovena, rivoluzionario socialista che ha dato parecchio filo da torcere ai suoi nemici durante la sua vita terrena, appare spesso e volentieri durante le sedute spiritiche. Visto che noi ci rendiamo perfettamente conto che a Berlino seguono con grande attenzione le nostre attività nel campo della magia, dell’occultismo e dello spiritismo (anche perché i tedeschi capiscono tutto e credono profondamente agli esperti di parapsicologia che loro stessi hanno allevato e formato molti anni fa nei loro istituti ora chiusi e dimenticati dall’opinione pubblica) vogliamo regalare a loro le ultime parole e l’ultimo messaggio medianico della anima disincarnata di quello che fu l’uomo d’acciaio comunista della Jugoslavia ancora unita e non colonizzata dall’Occidente. Ecco le parole di Tito: Essere vecchi, o forse anche già morti, ma i morti spesso e a lungo non si rendono conto di essere già morti, dona il vantaggio di avere gran parte della vita alle spalle, e nella sera inoltrata della vita si spera di avere un poco di riposo, dalle infinite lotte, dolori e sacrifici. Finiti gli entusiasmi e le speranze, non si gioca a fare le mummie sempre verdi, come fanno certi borghesi occidentali patetici, ma a vedere bene lo fanno purtroppo anche molti dei nostri, ancora più patetici, perché una pessima imitazione servile del già pessimo originale. In questo mio discorso da entità disincarnata, dopo una vita intera dedicata alla rivoluzione e alla costruzione del socialismo e della fratellanza anti imperialista di tutti i popoli, affermo di aver sempre lottato con tutte forze a mia disposizione contro la penetrazione degli occidentali nelle nostre terre e ho sempre voluto che i nostri figli e nipoti crescessero lontani ed indipendenti dalla nefasta ideologia e civiltà degli occidentali. Noi siamo l’anti Occidente, il non Occidente, il fronte irriducibilmente avversario all’Occidente che vuole conservare la propria indipendenza assoluta, sovranità totale e dominio su un nostro universo autoctono e separato. Fra le nostre fila abbiamo molti traditori, deboli di mente e di carattere, collaborazionisti e venduti al nemico. L’altro giorno c’è stata una riunione serale con i dirigenti tedeschi, loro hanno cercato di far ragionare noi e noi abbiamo cercato di fare ragionare loro, e loro pensano che noi siamo i pazzi e noi siamo convinti che i pazzi siano sicuramente loro. Si è bevuto, si sono raccontate barzellette sporche, si è grigliata una quantità enorme di carne, abbiamo anche ballato assieme, ma non c’è stato alla fine niente da fare. Se i tedeschi ci dessero retta, il loro popolo che si sta a tappe veloci estinguendo e che ha perso ormai le sue radici culturali più profonde, e che non ha più uomini veri, tantomeno per combattere una vera e dura guerra, potrebbe conservarsi e prosperare ancora per secoli, in pace, sicurezza, sovranità e libertà. Ma purtroppo i nostri interlocutori hanno dimostrato per l’ennesima volta di soffrire di disturbi mentali, e di essere governati da politici irresponsabili che non fanno gli interessi veri della loro nazione, e che sono vittime di una percezione gravemente distorta dei rapporti di forza reali nel mondo. Nelle nostre centrali strategiche sono diffuse le mappe geografiche del mondo futuro, e la Germania risulta cancellata, perché alla fine si è suicidata per eccesso di stupidità. Purtroppo da giovane ho perso la fede cristiana e la mia nuova religione, imparata in prigione mentre scontavo una pena per attività sovversiva, fu da allora la religione integralista e messianica utopica chiamata marxismo, a cui ho dedicato l’intero resto della mia lunga esistenza. Il vero socialismo è patriotico ma non nazionalista, è per l’istituto famigliare forte e moralmente sano, ma non per rapporti sociali bigotti od imposti contro la libera volontà degli individui, ed è anti capitalista e quindi anti consumista ed anti edonista. Rispettiamo la libertà di coscienza e di religione, ma i preti non devono fare politica, altrimenti finiscono in prigione in mezzo ai criminali comuni. Da noi non c’è permissivismo, delinquenti e teppisti vengono trattati con il pugno di ferro e vige l’ordine e la disciplina. Non aggrediremo mai nessuno, ma se entrate nelle nostre terre per dominarci trasformeremo le vostre vite in inferno e le vostre città in rovine fumanti, in quanto i veri socialisti, oltre a veri lavoratori sono anche veri soldati e combattenti. Una volta Marx era la mia Bibbia, ora comincio ad avere dei dubbi, in quanto Marx era un ateo materialista che non credeva che l’essere umano avesse una anima, e da giovane scriveva poesie inneggianti a satana e picchiava da uomo maturo le sue domestiche, inoltre mai in vita sua ha fatto l’operaio o il contadino.

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

venerdì 19 luglio 2024

Ora che sei diventata la regina (Racconto breve di Roberto Minichini)


Ora che sei diventata la regina che hai sempre desiderato essere, sei contenta? Probabilmente si tratta di un fenomeno di compensazione, ma come dice un caro mio amico, le persone che riescono ad arrivare in alto perché spinte da una patologica ambizione egocentrica e compensatoria, sono le più pericolose. Un nuovo ufficio ultramoderno, che sembra uscito da un film futuristico di fantascienza, alle riunioni mi hanno detto devi sempre primeggiare tu, decidere tu, dare ordini tu, ricevere le lodi assolute tu e soltanto tu. La gente ha paura di dirti la verità, di esprimersi liberamente, in quanto tu, tiranna ed amante di ogni monarca teocratico barbuto, fai diventare la gente ipocrita ed intimidita, cosi ti raccontano solo quello che ti vuoi sentire dire, e si autocensurano. Chiedo scusa se mi sono presentato nel tuo magnifico ufficio umanitario e filantropico da cui nella tua mente alienata ti sogni, in maniera ridicola, di riformare e salvare l’umanità, secondo la tua infallibile e suprema sapienza, e se mi sono seduto sulla sedia di fronte a te, puzzolente e sudato, in quanto non mi lavavo e non mi cambiavo da almeno tre giorni. L’ho fatto apposta per farti andare su tutte le furie, visto che tu sei la ultra ordinata, la ultra elegante, la ultra profumata, quella che si cambia vestiti e scarpe di lusso otto volte al giorno, porta orecchini giganti che sembrano dischi volanti di alieni, hai le unghie ultra colorate e lunghissime (pronte a graffiare?) e forse hai a disposizione un salone di parrucchiere tue schiave e di servizio ventiquattro ore al giorno. Quante volte al mese cambi capigliatura? A tratti non ti riconoscevo. Ma forse è proprio questa la verità: io non ti conosco. E come mi hai salutato? Con una sfilza di insulti e critiche, e mi hai anche detto: sei proprio veramente un idiota inguaribile, sembri un barbone e mi hanno informato che vai in giro a dire follie, trattieni la tua lingua e stai attento a quello che dici, non potrai contare su nessun aiuto se ti chiudono per punizione in un buco, e non ti faranno più uscire, ed avranno fatto una opera socialmente utile e gradita a Dio. Ringrazio per queste raffinate parole di benvenuto della grande signora umanitaria, non mi stupisce affatto che la regina ora trionfante, che è anche la dama universale che fa mangiare i profughi e concede interviste alla televisione, ancora una volta ha mostrato che i suoi antenati non erano affatto eminenti aristocratici come falsamente è scritto nel suo curriculum tutto manomesso e gonfiato a dismisura. La notte invece tu sei diversissima, in te viene ad abitare una altra personalità, quella con la quale ti ho conosciuto, una ninfomane dolcissima e buonissima tanto interessata a minuziose e complesse questioni metafisiche ed etiche. Ma mi sono stufato, il mio principio di vita è: santo si, ma anche no. Per questo, visto che il tuo carattere atroce ed arrogante mi ha tolto ogni libido ed ogni desiderio sensuale, ho cominciato a frequentare i postriboli del peccato e certe mie amiche speciali, abbastanza economiche, che mi comprendono e mi danno rifugio. Spiegato quindi il perché le ultime notti che siamo stati insieme non sei riuscita ad ottenere niente da me come uomo, neanche il solito rutto finale. A me non interessano le crociate per la giustizia universale che fai tu, non hai capito nulla di me, e io ho capito ancora meno di te, e se pensi impressionarmi con il tuo potere, ecco cosa ti dico: sopra ogni potente c’è uno ancora più potente e cosi via, fino al vertice. Sopra il vertice, fatto comunque da esseri umani fragili, peccatori e mortali, c’è ancora un potere più grande, di fronte a cui, prima o poi dovremo tutti rendere conto: Dio. Ora che sei rimasta incinta per la terza volta sai che mai potremo separarci in maniera definitiva, e il prete pazzo aveva ragione, quando lo disse quasi tre anni fa: nasceranno tre bambine, una dopo l’altra, ed aveva ragione. Se lo vedi salutalo, il tuo guru novantenne, digli che è un ottimo sciamano cristiano fanatico, probabilmente cavalcato dai demoni, come lo sono anche io, e come lo sei anche tu. E non ti verrò mai più a trovare, ho perso ogni energia, forza e voglia, mi sento un’ombra, uno spettro. Siamo incastrati, dentro un treno che non riusciamo a fermare e dal quale non riusciamo più a saltare, e si va incontro alla apocalisse, e tu sei una cieca indottrinata a livello ideologico, sei ossessa, tu e i tuoi simili, avete i paraocchi e non rappresentate la gente normale, la società o il paese. Mi hai corrotto moralmente, usando l’arma della fornicazione, ed io, nonostante il mio sacerdozio neoplatonico ed ermetico astrologico derviscio, ci sono cascato come un pollo stupido. Inoltre ti sei presentata nel mio letto di asceta contemplativo e germanista sotto falso nome e sotto falsa nazionalità, mentendomi anche sulla identità dei genitori, la tua cittadinanza, la tua confessione religiosa e la tua età. Tutti i lunghi i mesi strani di sogni allucinanti che ho fatto, erano messaggi che io ho ignorato, perché sedotto dalla tua ninfomania contro iniziatica. Vediamo come farai a recuperarmi, io sono mezzo croato e noi siamo gente testarda, ingestibile ed autodistruttiva, a un livello tale che non ti puoi neanche immaginare, l’unica cosa che potrai fare è sequestrarmi e deportarmi, perché io d’ora in poi sono un vecchio infermo in sedia a rotelle, e non sento e non vedo e non parlo e non mi ricordo neanche il nome di mia madre, poveraccia, che è all’oscuro di tutto, cosi almeno non soffre. Potrai celebrare il mio funerale, perché per te non esisto più, ci vedremo solo per le bambine. Sulla mia mia tomba inoltre potrai scrivere tutte le parolacce che ti vengono in mente. Ringrazia inoltre il cielo che sono un gentiluomo e un cavaliere e un santo e un mistico che non usa mezzi bassi e non colpisce alle spalle, lo sai benissimo che se parlo con le persone giuste, tu in meno di due ore perdi tutte le funzioni e finisci a fare la mendicante senza scarpe per strada, fino a quando sarai una vecchia raggrinzita e mummificata e sdentata. La grappa analcolica che produce tuo padre inoltre è disgustosa, ne ho appena bevuto due litri e non mi ha fatto nessun effetto e non ha alcun sapore. Non costringermi a radere a suolo Parigi, non costringermi a bombardare Berlino, non costringermi a perdere il controllo di me e diventare un novello Genghis Khan. Adesso ho voglia di andare a trovare nel suo monastero di fanatici il tuo prete e maestro spirituale novantenne, è lui il capo setta, è lui che ti ha fatto il lavaggio del cervello, è lui l’emissario dell’anticristo massonico sulla terra. Quell’uomo delirante ordina agli altri di fare figli a catena e lui in vita sua non ne ha fatto neanche uno, in quasi un secolo di esistenza inutile, parassitaria e dannosa.

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

giovedì 18 luglio 2024

Prendere il tram (Racconto breve di Roberto Minichini)


Prendere il tram e godersi un tranquillo percorso di mezz’ora. Scendere nel quartiere delle librerie antiquarie, camminare per strada in mezzo a belle e giovani e sorridenti donne. Passare in rassegna per qualche ora le librerie di testi usati, cercando in particolare edizioni economiche dei classici francesi e giapponesi e qualche dizionario di lingue orientali. Pranzare in un ristorantino modesto con pochi clienti, tutti anziani e disposti a fare quattro rilassanti discorsi sul più o sul meno. Andare a trovare quello che chiamano il mago e che legge le carte ed afferma di avere poteri occulti. Da esperto del settore so benissimo che i veri maghi non dicono mai di essere maghi e i ciarlatani invece parlano delle loro conoscenze e capacità supposte esoteriche a gran voce e con toni entusiasti da megalomani in pubblico. Mi siedo ed ascolto il povero illuso per un’ora, mi legge anche le carte (e non lo sa fare, improvvisa), pensando di essere il padrone del mio destino (l’ennesimo!) e a darmi consigli non richiesti (l’ennesimo maestro di vita in circolazione!). Alla fine, prima di salutare, gli faccio un regalo: un talismano infallibile disegnato da me stesso che rappresenta un samurai in meditazione (il disegno ovviamente è bruttissimo, uno scarabocchio). Rimane interdetto: il maestro dell’occultismo lo doveva recitare lui, non io. Quando si discute del sesso degli angeli, tipica mania dei teologi e dei settari dell’esoterismo di massa da strapazzo, non si sa chi sia più matto e si inventi le cose meno dimostrabili e più stupide. La mia convinzione personale è che il destino esiste ma che lo conosce solo Dio. Solo pochissimi hanno le capacità innate di praticare forme di divinazioni serie, i risultati che si ottengono però sono comunque sempre parziali e mai garantiti. Discutere con i maghi è come discutere con i preti delle varie religioni, hanno ragione sempre loro, sanno tutto, e solo la loro religione è vera. Se a questi personaggi gli dai un dito ti prendono la mano e se gli dai la mano, ti prendono il braccio e alla fine diventano arroganti fino in fondo e pensano di essere la voce di Dio sulla terra. Molto meglio leggere qualche buon libro di storia e far parlare i fatti, o meglio, l’interpretazione più o meno credibile dei fatti che il singolo studioso e autore propone. Quindi dopo la visita dal mago torno nelle librerie per un’oretta. Come bottino ottengo un manuale illustrato di storia giapponese medievale e un trattato di storia delle religioni dell’India. Questo basso e transitorio mondo terreno è un posto strano, chissà in base a quali procedimenti mentali agli esseri umani è venuto in mente di escogitare una invenzione indispensabile come i libri.

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

mercoledì 17 luglio 2024

Spirale assurda nella quale sono caduti tutti quanti (Racconto breve di Roberto Minichini)


Spirale assurda nella quale sono caduti tutti quanti, una situazione dalla quale non si uscirà se non provocando ulteriori catastrofi e disastri. Qui è una piccola oasi, la terra di nessuno, per qualche ora potremo ancora una volta fingere di essere tornati umani e normali. Camminiamo in silenzio a piedi nudi per un piccolo prato, come quando eravamo giovani, e quando ancora avevamo speranza e la terra era la nostra terra e il cielo era il nostro cielo, e i genitori erano i nostri genitori e i nostri figli erano veramente ancora nostri ed eravamo uniti tutti quanti. Sarebbe bello avere una macchina del tempo, tornare indietro e poi fermare il tutto, il tempo non deve più avanzare. Ora che camminiamo per un poco a piedi nudi, io non sento la terra e non sento i piedi, e non riconosco te. L’altra sera sono salito verso la piccola cittadina dove abita L., ti ricordi di lei? Te ne avevo parlato, eravamo insieme tanti anni fa, prima dell’orrore nel quale ora siamo precipitati. Volevo vederla e volevo vedere i ragazzi. La colona di macchine ha fatto tutto il viaggio in poche ore ma li ho fatti fermare alle prime case e sono sceso da solo. Questi viaggi in gruppo non mi piacciono, uomini d’affari in vacanza, turisti, che parlano solo di soldi e di politica e di divertimenti non sono proprio la compagnia che fa per me. Allontanarmi per un paio di ore, non sentire più il loro continuo fluire di chiacchiere fintamente brillanti per me è una forma di liberazione. Staranno a bere le loro birre in macchina oppure a fare un giro, ma non possono andare da nessuna da parte, pazienza, mi aspetteranno. Non sono antipatici, anzi, è gente per bene, ma c’è troppa differenza rispetto a un orso come me. A L. è sempre piaciuto abitare in luoghi e strani ed isolati, e qui, con la notte ormai cominciata, sembra di essere sulla luna. Le stradine sono completamente deserte, il silenzio è spettrale, passa di sfuggita qualche gatto diffidente. Poi, come dal nulla appare un poco distante nel buio una signora anziana, si trascina con fatica e mi viene incontro. Mi dice che non ci sono alberghi e che ci siamo persi in un posto in cui non si da mangiare per stranieri, in quanto non ci sono ristoranti o altro. Mentre cammino le sono sempre più vicino e vedo che porta una vistosa croce attorno al collo, un fazzoletto attorno alla testa, e che ha i capelli completamente bianchi e lunghi che escono fuori dal fazzoletto. Si mette a parlare, dice che tiene i capelli bianchi perché trova ridicole le donne che da vecchie si tingono i capelli come se fossero giovani, lei è fiera dell’età che Dio le ha dato. Non le ho detto niente, tantomeno mi sarei permesso di fare commenti sulla sua persona, l’ho solo salutata dicendo buona sera, è lei che parla per conto suo. Dice che alla televisione raccontano che ci sarà una grande guerra e che lo ha detto una veggente e che molti moriranno e tante grandi città spariranno e che lei ci crede e sa che i giovani cresceranno in un mondo da incubo, perché sono tutti lontani da Dio e invece di ballare nelle discoteche e di ubriacarsi e drogarsi dovrebbero mettere su famiglia e crescere a loro volta tanti figli cristiani. Poi mi domanda se ho fame, che lei mi porta a casa sua e che mi farà da mangiare, ma solo a me, non agli altri che sono rimasti nelle macchine e che parlano una lingua straniera, lei è passata vicino e ha ascoltato e guardato le targhe delle macchine. Inoltre mi chiede che lingua parlano questi stranieri e se hanno i documenti a posto e i permessi necessari per entrare in questa regione isolata e piena di boschi tutelati. Le rispondo che sono turisti italiani, i documenti sono a posto, e dopo li porto più lontano in un’altra cittadina dove hanno le stanze per dormire prenotate. Mi mostra la foto del figlio e dice che è morto e che non le ha lasciato nipoti e che anche suo marito è morto da anni e che lei è sola al mondo. Dopo averla salutata ho ancora un quarto d’ora di cammino da fare. Poi mi trovo di fronte alla casetta, cosi, all’improvviso. Fa caldo, è estate, sento la televisione, le luci accese in tutte le stanze. La bambina più piccola gioca da sola in giardino, si gira, mi vede ed apre la bocca dalla sorpresa, ma non dice niente. Entro nel cortile e le passo accanto sorridendo, anche io sto zitto. In pochi attimi mi trovo in soggiorno, ecco i due ragazzi più grandi, e la loro madre sul divano a guardare un film. Mi siedo anche io sul divano. Corre dentro la piccola che era in giardino, mi guardano e si guardano, nessuno dice una sola parola, mentre io fingo di guardare lo schermo. Poi L., la quale anche se ormai matura (gli anni passano e passano per tutti) è ancora una donna bellissima, mi accarezza i capelli, e mi dice: sei troppo grasso, la tua nuova dama evidentemente ti nutre come un porco cosi non puoi scappare con un’altra. Arriva anche il cane, il quale evidentemente stava dormendo come al solito, in un’altra stanza, e mi azzanna il polpaccio destro. Questo strano modo di salutare lo ha sempre avuto, soltanto che lo usa solo con me. Ormai è un cagnolone vecchio, e ci vede poco, ma è sempre lui, e si ricorda di me. Mi lecca le mani e cerca di salirmi in grembo, cosa che non mi piace affatto. Esco dal soggiorno per lavarmi le mani in bagno. Sento le voci dal soggiorno: mamma, ma perché papà si comporta cosi con il cane? E lei risponde: perché vostro padre è diventato un musulmano fanatico, considera impuri gli alcolici, la carne di maiale e la saliva dei cani. Tornato in soggiorno il ragazzo più grande mi chiede se voglio vedere i suoi disegni, in quanto sta facendo una scuola per artisti, ed è anche bravo a fare vignette e fumetti. Il pianoforte che c’è in soggiorno glielo ho comprato io e anche le lezioni di musica sono una sua passione. Nel tema natale astrologico ha venere e nettuno dominanti, con aspetti molto favorevoli, un artista nato e anche un ragazzo molto gentile e sensibile. Una volta al telefono gli dissi che doveva scegliere: o le arti figurative o la musica e poi impegnarsi fino in fondo, finché è ancora giovane ha tutto il tempo per raggiungere alti traguardi, se si mette a studiare e ad esercitarsi con dedizione totale. Nella sua stanza regna il disordine completo, mentre commento i suoi disegni appare sua madre e dice: guarda che tuo padre finge di parlare con te, non gli interessa cosa fa suo figlio, tuo padre è un camaleonte, non si capisce cosa sia, chi sia, e siccome parla le lingue di tutti non parla mai nessuna lingua veramente, è un nomade che lascia solo rovine dietro a se, ovunque passa crea disastri e caos. Mi giro e le dico: cerco di capire quello che sta facendo il ragazzo. E lei: non ne sei capace, ti conosco, la cosa che mi preoccupa è che il ragazzo è tale e quale a te, evidentemente i tratti caratteriali in questo caso sono ereditari, tale padre tale figlio. Una veloce cena, ed ovviamente L. mette a tavola carne di maiale e grappa, mi limito a mangiare le patate e l’insalata. Le chiedo a cosa serva la grappa, visto che nessuno la beve. Mi risponde che la grappa serve a far capire che questa è una casa slava e cristiana e non turca e musulmana. Messi a dormire i ragazzi, prima di lasciare la casa parlo con lei da sola, suppongo che la mia compagnia allegra di turisti italiani sia ormai stufa di aspettarmi da ore in mezzo alla strada nelle macchine al buio. Ma ho fatto a loro capire che si trattava di vedere i figli e mi hanno detto tutti che non c’erano problemi, anzi, che erano disposti a dormire in macchina l’intera notte. Forse è proprio vero quello che si dice da queste parti, che gli italiani sono in gran parte brava gente, persone buone ed umane. Quindi mi prendo il tempo di parlare con L. da sola, non capitava da molto, seduti nel buio, abbracciati, sul nostro divano della fornicazione, che lei si è portata dietro in tutti i suoi traslochi. Dice di avere paura del futuro, di essere preoccupata per cosa sarà dei figli, che teme le cattive compagnie, molti loro coetanei vengono da famiglie anche moralmente disastrate ed afflitte dalla piaga dell’alcol, e che meno male che i nostri figli non si sono messi a bere o ad andare male a scuola come molti loro amici. Per portarli a scuola si è comprata una nuova macchina, sono ogni giorno quaranta chilometri di andata e poi di ritorno e si è trovata un lavoro in zona, la mattina, ma la città dove sono le scuole non le piace, aggiunge che girano troppe brutte facce. Le dico che se vuole può venire in Italia, non ci sono problemi. Ma lei non accetta, quasi urla: dove sono nata è il mio paese e il mio popolo, le mie radici, la mia storia, la mia anima, qui sono nata, questo è il mio paese e qui morirò e voglio che questa sia e rimanga anche la patria dei nostri figli, altrimenti diventeranno come te. Tornato alle macchine gli italiani non c’erano più, sono stati portati via dalla polizia, per accertamenti. Due agenti in borghese sono sul posto e me lo comunicano. E io chiedo: dove dormiranno, visto che la centrale è lontana? E loro: in cella, a spesa dello Stato, colazione inclusa. Ora che ti ho raccontato l’incontro con L. e coi ragazzi dell’altra notte ti vedo triste, distante. Siamo distesi in questo piccolo prato, a piedi nudi, c’è il sole e siamo per qualche ora salvi nella terra di nessuno. Troppe vite vissute senza aver mai avuto un solo giorno di vita normale, troppe famiglie avute per non aver mai sperimentato cosa sia una famiglia stabile, troppi viaggi fatti sentendosi sempre in galera, questo non è vita, è la manifestazione della morte.

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

martedì 16 luglio 2024

La collina non è accessibile (Poesia di Roberto Minichini)


La collina non è accessibile

Se non si fa parte

Della classe lavoratrice proletaria

Socialista Patriotica Anti imperialista

Attorno, tutto attorno

Un muro di cemento, filo spinato

Bandiere rosse, ovunque il grande Lenin

Noi siamo la Germania, Democratica e Socialista

Glorioso il nostro futuro

Virtuoso ed operoso ed onesto il nostro popolo

Abbiamo studiato tanto a lungo

Con insegnanti e pedagoghi

Rivoluzionari e qualificati

Partigiani veri, non a parole

Che hanno combattuto i reazionari e i dittatori

E oggi trasmettono la loro visione agli studenti più meritevoli

Ci hanno indottrinato

Noi giovanissimi ragazzi

Sulla natura immorale del capitalismo

E il tradimento dei falsi partiti socialdemocratici

Collaboratori con il capitale e con i nemici di classe

Siamo a conoscenza del progetto capitalista imperialista

Di creare un mondo senza confini dominato dal capitale finanziario

Con i partiti politici, la stampa, la cultura

Saldamente in mano alle oligarchie di speculatori

E con una falsa democrazia oppio borghese dei popoli

Sottomessi alla dittatura del consumismo individualista

Tutti potranno essere tutto e niente

Ma non si renderanno conto

Di essere soltanto merce e marionette svuotate

Sradicati schiavi piccolo borghesi automi e manipolati

Pecore al servizio di un sistema che non teme rivali

Sommersi da spettacoli, turismo, propaganda, beni di consumi

Depressi, ansiosi, soli e senza futuro certo

Con i figli che sembrano zombie e i parenti serpenti

Che in televisione recitano la parte delle aquile

Pronte a conquistare ogni inesistente successo e fittizia felicità

Quando il mondo è saldamente in mano

Ai capitalisti e ai loro servi

E alla loro narrazione dei fatti

La sovrastruttura ideologica della classe dominante

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Gli asceti non hanno bisogno (Poesia di Roberto Minichini)


Gli asceti non hanno bisogno di stimoli esterni

O di altre persone

Consci che tutto è illusione

E che la vita terrena è un breve viaggio

Prima di un giudizio che sarà inevitabile

L’inutile agitarsi mondano risulta ridicolo

Un giorno anche l’intero universo cesserà di esistere

A differenze delle anime umane

Che non sono qua per fare carriera o divertirsi

Ma per essere messe alla prova

A cosa ti servono gli applausi degli altri?

Gonfiare il tuo ego o conquistare il palcoscenico?

Scendi dal trono, rinuncia all’ascesa

Avverto la corruzione morale dell’ambizione in te

Non riesci neanche a creare giustizia nel tuo spirito

E pretendi di insegnare la giustizia all’umanità intera

Nessuno ha bisogno di te

Ma tu hai bisogni di Dio, come tutti

Perdersi in stupide questioni politiche

Che entro breve non saranno di alcun interesse

In quanto le contingenze sono una forma di ignoranza

Tutto ciò è infantilismo e miopia

Materialismo futile nel gioco della impermanenza

Dedicati invece

Alla preghiera, alla purezza dell’anima

Alla contemplazione della morte

All’esame quotidiano di coscienza

E comincia ad evitare politicanti

Arrampicatori sociali

Mercanti

Edonisti immorali

Scegli la via degli angeli teocratici

Ed abbandona i demoni in forma umana

Che non conoscono la differenza

Fra vizio e virtù

Conoscenza che abbiamo di noi barbuti

Chiusi nei monasteri medievali

Che da secoli assistiamo

Come i regni nascono e crollano

Senza lasciare traccia alcuna

Mentre noi siamo ancora qua

Dopo infinite persecuzioni e calunnie

A vivere di contemplazione

Sapendo che solo l’Eterno è eterno

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

Non è possibile esercitare la logica (Poesia di Roberto Minichini)


Non è possibile esercitare la logica

Con chi non ha la logica

O con chi usa la logica

Di ideologie o dottrine di massa

Propagandate dai vari poteri

Che si dividono il mondo

E che pretendono solo obbedienza cieca

Il potere dell’essere umano sull’essere umano

Ha infiniti colori

Nulla di tutto ciò regge di fronte alla logica

E alla critica individuale e libera, scettica

Per quello si reprime la critica

Si omologa il pensiero

Vengono chiusi in gabbia

O messi all’angolo

I dissidenti di ogni tipo

E si creano movimenti e mode

Dalla quantità enorme di adepti

Sorgano milioni di fiori individualisti osceni

Dagli infiniti colori diversi e grotteschi

Non c’è bisogno di piazze piene

Di linguaggi manipolati

Di bandiere di fazioni obsolete

Di parole d’ordine, sempre uguali

Cessi, finalmente

Il potere dell’essere umano sull’essere umano

Sia abolita la Repubblica di Platone

E sorga la isola degli anarchici

Pigri, nudi, eccentrici

Indifferenti alle conventicole e alle sette

Amici dei pappagalli, con cui vanno in giro

I quali defecano loro allegramente sulle spalle

Pittori falliti, maghi e cartomanti

Amanti della logica kantiana

Della pace universale

E del silenzio iniziatico surreale

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

lunedì 15 luglio 2024

Abbiamo perso la bussola (Poesia di Roberto Minichini)


Abbiamo perso la bussola

E ci siamo persi nei campi di grano infiniti

Dove ci sentiamo liberi, finalmente liberi

Nudi, felici, ubriachi di erotismo

Cantando inni privi di senso

E il sole, che è il sole di tutti

Paternamente guarda, e tace

Lontani da ogni logica coatta

E da ogni maschera sociale

Dalla violenza delle idee imposte

Siamo dove ci sentiamo felici di essere

Il tempo fermo, non abbiamo altri desideri

Forse un angelo melanconico ci fa compagnia

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

sabato 13 luglio 2024

Solo l'amore (Poesia di Roberto Minichini)


Solo l’amore

Puro ed onesto

Può essere chiamato amore

Noi non facciamo parte

Della gente della menzogna e della corruzione

Ti bacio le mani ovunque

Anche quando non siamo insieme

Chiudo gli occhi e vedo te

Sogno e sogno te, nobile donna

Terra madre, terra amata, adorata

Tu sei madre, tu sei l’origine

Tu hai fatto nascere, tu sei benedetta

Tu e solo tu sei mia e io sono tuo

Noi vogliamo restare noi stessi

Conservare lo spirito degli antenati

Parlare per sempre nella dolce lingua

Delle anime dei morti che ci hanno preceduto

La pace scenda e rimanga

Su questo pianeta afflitto dalla disarmonia

Oh, cara terra madre, terra amata, adorata

Di notte siamo abbracciati, per poco tempo

Passano i giorni veloci

Assediati dalla tirannia del tempo

Di una situazione tragica e terribile

Abbiamo amato

Abbiamo creato nuove vite

Abbiamo vissuto e siamo morti

Nonostante lo spirito nefasto dei tempi bui

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024