sabato 18 marzo 2023

Nietzsche si confessa


Eravamo seduti a conversare

Durante una lieta serata estiva

Il mondo era ancora un posto armonico

E noi credevamo nei sacramenti della filosofia

Nel frequentare belle donne e a non porci problemi

Eravamo giovani idealisti, e oggi siamo vecchi cinici

Come tutti i tedeschi, abbiamo paura dell’autorità

Ci proclamiamo liberi pensatori

Ma poi neanche una parola va contro lo spirito del tempo

Dire quello che non si pensa, e pensare quello che non si dice

Solo dal grande e geniale popolo italiano

Possiamo imparare la ribellione e l’anarchia

Ma per fare ciò, dovremo prima di tutto, imparare l’italiano

Io sono Friedrich Nietzsche, e sono diventato italiano a Torino

Mentre parlavo con i cavalli, smascherando con loro

Gli errori di uno pseudo filosofo come Platone

Le eresie della morale dei deboli e degli oppressi

Con i cavalli di Torino, ho creato il superuomo

Al di là del bene e del male

Il sovrano gelido ed incomprensibile

La cui volontà di potenza scuote la ignoranza dei mediocri

Nietzsche non era il buono pastore di anime

Ma il terribile annunciatore

Del ritorno di Zarathustra sulla terra

Egli ha frantumato l’uguaglianza, la pace, la morale

Nietzsche non è compreso, se non da Nietzsche

Egli non dialoga, ma monologa

La misantropia ha illuminato, per l’eternità

La sua teutonica anima di sapiente puro

Più le gazzette diffondono l’umanitarismo

Più Nietzsche si chiude nel silenzio del despota erudito

Che col dito non indica una luna inutile

Ma le cime inarrivabile di montagne freddissime

 

Roberto Minichini, marzo 2023

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