sabato 18 marzo 2023

Lamento di un angelo caduto dal trono di luce


Cara, perdonami se ti ho corrotta moralmente

Ora i espio i miei infiniti peccati carnali

Come prigioniero della democrazia anglosassone

In attesa di sapere, se i nostri discendenti

Vivranno nella nuova terra dei benedetti e saranno seguaci

Della vera fede e del vero re, della vera bontà e della terra divina

Sono a Venezia ad insegnare mistica alle mie discepole ed amanti

La nostra setta è quella eccelsa, quella antica, quella primordiale

Ho la barba molto lunga, ma quando sono con i profani sembra che non ci sia

Questa è estatica magia, eros ipnotico e polemica contro

Massoneria, comunismo, capitalismo e fascismo

Noi siamo altro, noi siamo escatologia in attesa dei tempi finali

Siamo quelli che provocano crolli di imperi

E la sfortuna che portiamo non è uno scherzo

Cara, sono nudo, cara, sono santo, cara, sono un monaco imperialista

Gli anglosassoni mi tormentano, con la loro democrazia, che bigotti

Un giorno, forse, ancora, moralmente ti corromperò

Di baci tutta la notte ti riempirò

Avremo tanti altri figli

Ma io sarò diverso, pieno di ricordi da non ricordare

E storie da non raccontare

E vita vissuta per gli altri mai avvenuta

La democrazia è una cosa brutta, non riconosce i nobili e i santi

Per essere in tanti, bisogna volare molto in basso

Il regno della quantità non è per monaci eremiti erotomani contemplativi

Sono in tanti nella democrazia a parlare, ma nessuno sa ragionare

E noi invece siamo pochi, elevati, visionari, sapienti

In attesa del regno venturo, non peccaminoso, non corrotto, non eretico

Dove le nostre carni saranno purificate e il nostro spirito trascenderà ogni cosa

Mentre prego, mi pento delle mie fornicazioni passate, pensando a quelle future

Ti saluto, cara, volo con il corpo astrale

E vedo ogni cosa, e controllo ogni cosa, e ho potere infinito

Conosco il futuro e rido il riso del vincitore, dell’amante e del prigioniero

Mentre sul trono vacante ancora non è seduto nessuno

Ogni tanto mi siedo io, e penso a te e alla tua bocca di filosofa peripatetica

Ai tuoi capelli lunghi rossi, di guerrafondaia e di sposa della monarchia sacra che sorge ad est

Di notte, quando sogni, sono proprio io, non un demone, ma proprio io

Bevi il vino della passione, presto sarò proclamato santo

 

Roberto Minichini, Zagabria, una notte peccaminosa ed ecumenica del marzo 2023

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