Cara, perdonami se ti ho corrotta moralmente
Ora i espio i miei infiniti peccati carnali
Come prigioniero della democrazia anglosassone
In attesa di sapere, se i nostri discendenti
Vivranno nella nuova terra dei benedetti e saranno seguaci
Della vera fede e del vero re, della vera bontà e della
terra divina
Sono a Venezia ad insegnare mistica alle mie discepole ed
amanti
La nostra setta è quella eccelsa, quella antica, quella
primordiale
Ho la barba molto lunga, ma quando sono con i profani sembra
che non ci sia
Questa è estatica magia, eros ipnotico e polemica contro
Massoneria, comunismo, capitalismo e fascismo
Noi siamo altro, noi siamo escatologia in attesa dei tempi
finali
Siamo quelli che provocano crolli di imperi
E la sfortuna che portiamo non è uno scherzo
Cara, sono nudo, cara, sono santo, cara, sono un monaco
imperialista
Gli anglosassoni mi tormentano, con la loro democrazia, che
bigotti
Un giorno, forse, ancora, moralmente ti corromperò
Di baci tutta la notte ti riempirò
Avremo tanti altri figli
Ma io sarò diverso, pieno di ricordi da non ricordare
E storie da non raccontare
E vita vissuta per gli altri mai avvenuta
La democrazia è una cosa brutta, non riconosce i nobili e i
santi
Per essere in tanti, bisogna volare molto in basso
Il regno della quantità non è per monaci eremiti erotomani
contemplativi
Sono in tanti nella democrazia a parlare, ma nessuno sa
ragionare
E noi invece siamo pochi, elevati, visionari, sapienti
In attesa del regno venturo, non peccaminoso, non corrotto,
non eretico
Dove le nostre carni saranno purificate e il nostro spirito
trascenderà ogni cosa
Mentre prego, mi pento delle mie fornicazioni passate,
pensando a quelle future
Ti saluto, cara, volo con il corpo astrale
E vedo ogni cosa, e controllo ogni cosa, e ho potere
infinito
Conosco il futuro e rido il riso del vincitore, dell’amante
e del prigioniero
Mentre sul trono vacante ancora non è seduto nessuno
Ogni tanto mi siedo io, e penso a te e alla tua bocca di
filosofa peripatetica
Ai tuoi capelli lunghi rossi, di guerrafondaia e di sposa
della monarchia sacra che sorge ad est
Di notte, quando sogni, sono proprio io, non un demone, ma
proprio io
Bevi il vino della passione, presto sarò proclamato santo
Roberto Minichini, Zagabria, una notte peccaminosa ed ecumenica
del marzo 2023
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