Vagare da ore in questa foresta piena di nebbia
Ora noi non siamo più quelli che eravamo
In quanto non lo eravamo mai stati
Essendo prigionieri di una prigione che non ha nome
Ci siamo rifiutati di servire bandiere e divise
O di obbedire a preti e politici
E neanche crediamo ad ideologie o filosofie
Vogliamo che solo i santi e i folli
Gli uomini di Dio e i maghi
E quelle anime capaci di amore viscerale ed esclusivo
Ci parlino dal regno eterico dei sogni consumati
Lasciateci un poco fornicare con le nostre amanti ignote
Trattasi della unica gioia che abbiamo
In questo deserto glaciale di stoltezza e bassezza
Null’altro ci potrà salvare, ora
Che il vino della mistica, le belle donne che sanno baciare
La solitudine del patriota senza patria
E del sacerdote senza tempio
I film con Edwige Fenech e i trattati corposi dei Padri
della Chiesa
Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2024
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