venerdì 26 aprile 2024

Era un grande campo di calcio ( Poesia di Roberto Minichini )


Era un grande campo di calcio

Facevamo vicino allenamenti di Aikido

Giovanissimi atleti che pensavano solo alle ragazze

Qualche volta si nuotava tutta la notte in piscina

Fu nel campo di calcio che apparve, per la prima volta

Il maestro giapponese di etica medievale dei Samurai

La sua aura emanava qualcosa di assolutamente particolare

Non era di questo mondo, non era di questo tempo

Credeva nel Buddha della casta dei guerrieri

E negli spiriti tutelari degli antenati

Diceva che non si può essere discepoli di qualcosa

Con cui non si ha un contatto diretto, vivente

Non si impara dai libri o dalle ricostruzioni da biblioteca

Affermava che non siamo chi siamo per caso

E che ogni popolo è dominato da un suo archetipo karmico

Per cui i popoli sono organismi viventi, come le piante e le rocce

Corpo minuto, magro, basso di statura, pieno di rughe lisce

Leggeva nel futuro e nelle menti, praticava incantesimi potenti

Ed era puro, di corpo e di anima, lontano da ogni vizio

Con otto figli e cinque figlie

Diceva che aveva ora aveva fatto tutto ciò che doveva fare

E si dedicava ai figli spirituali, chiedendo disciplina dura

Non era interessato agli applausi o al consenso

Dove si trovano persone simili, ora?

 

Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2024

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