mercoledì 24 aprile 2024

Come vecchio dai capelli lunghi e disordinati ( Poesia di Roberto Minichini )


Come vecchio dai capelli mori lunghi e disordinati

Mi ricordo i bei tempi passati

In cui da giovane camminavo

Per le piazze di una Germania ancora tale

Teutonica, nordica, silenziosa e riservata

Laboriosa, onesta, disciplinata e tirchia

Avevo i capelli cortissimi e tinti di biondo

Cosi nessuno avrebbe scoperto che ero un italiano

Invece che Roberto, mi facevo chiamare Robert

Per essere completi, barone Robert von Kazzenburg

A quei tempi, in quella zona, gli stranieri non c’erano

E dovevo essere più germanico dei germanici

Vendevo ai tedeschi, felici e soddisfatti

Le mie pizze iperboree con le rune

A pochi chilometri incombevano, minacciosi

I sovietici marxisti totalitari ed espansionisti

Oltre confine, vedevo guardarmi

Una gigantesca e gelida statua di Lenin

La stella rossa, ovunque vicinissima

E le parole d’ordine del regime

Scritte in caratteri cubitali

Socialismo e Pace, la Grande Rivoluzione dei Lavoratori

Fratellanza fra i Popoli, Lotta all’Imperialismo

Tutti questi lavoratori liberati sembravano invece

Voler scappare nella Germania dell’Ovest, da noi

Al posto di blocco, controlli severissimi e meticolosi

Smontavano ogni cosa e non erano capaci di un solo sorriso

Invece qualche volta si incontravano guardie buone

Quando le persone sono costrette a portare una divisa non sono più libere

Eseguono ordini, costretti dai politici

Spesso dei vecchi faraoni al potere da decenni

La storia dell’umanità è un catalogo di tiranni e dittatori

Ogni volta che vedevo l’immagine di Erich Honecker

Mi facevo il segno della croce

Cosi mi aveva insegnato mio padre

Italianissimo ed ultra cattolico

Devoto a San Francesco e a Padre Pio

Tempi antichi in cui la Germania era ancora Germania

E io potevo ancora sognare con devozione il grande Bismarck

 

Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2024

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