domenica 21 aprile 2024

Caro, in quale bosco ti sei perso? (Roberto Minichini)


Caro, in quale bosco ti sei perso? Non corri, più, non ridi più, non parli più, non rispondi più, non combatti più per il buono, l’onesto e il puro, ma io ti sento ancora dentro di me, so che tu sei sempre lo stesso testardo che non cede di un millimetro. I demoni potranno crocifiggerti, ma non ne ricaveranno nulla. Un amore può soltanto ed unicamente essere basato sulla purezza di una follia escatologica, e noi siamo talmente pazzi da sfidare ogni cosa che gli autonominati padroni del mondo illuminati pretendono di imporre, la loro neo dottrina prodotta dalle lobby capitaliste infernali ci vede armati dello scudo della fede in Cristo contro i demoniaci nemici del popolo, della fede dei nostri antenati, della patria e della spiritualità universale. Ma perché non guardi le bambine, sei sempre muto e guardi altrove, non fissare gli alberi, non chiudere gli occhi, non immaginarti cose che vedi solo tu in angoli strani, guarda le tue figlie, per amore di Dio! Sei la mia croce e la mia disperazione, certe volte sembri un figlio mai cresciuto. Quanti volti hai, quanti nomi hai, quante lingue parli, ma chi sei in verità? Dimmi, tu mi ami? Perché non mi baci ancora le mani, adesso, voglio che tu faccia adesso. E poi perché la tua voce si è spenta, dove è finita la tua forza, ora sei ubriaco, drogato, ipnotizzato, cosa sei? Spesso passeggio per il parco, quel nostro parco, ti ricordi, il posto speciale, solo nostro, tutto a nostra disposizione? Tu mi parlavi con foga ed occhi ispirati della battaglia sacra in corso, la chiamavi guerra santa contro l’anticristo. Ora ti vedo, che fai scappare la gente attorno a noi nel parco e ti metti ad urlare come un posseduto:- Meccanismi di manipolazione plutocratica di massa e planetari che sistematicamente smantellano il sacro vincolo dell’amore fra un uomo e una donna ci vedono agire con le più profonde forze dell’anima in senso contrario.- Io mi ricordo a memoria tutte le tue parole, mentre tu spesso non ti ricordi neanche come ti chiami o che giorno della settimana è. So ogni cosa su quella donna slovena, brutto porco infame, ti faro arrestare e torturare e dovrai scrivermi una confessione piena, con mani tremanti di vergogna e pentimento. Non hai neanche il diritto di starnutire o di cambiarti le calze senza il mio permesso, io sono la tua padrona e tu sei il mio schiavo, il mistico e il matto e il veggente che mi ha fatto diventare madre, la sensazione più bella del mondo. Quando cambierai religione e passerai a Nostro Signore Cristo, unico vero Dio, e lascerai Maometto? Tu fai il musulmano solo per poter fare il poligamo e trovi tutte queste donne strambe e deviate e mezze new age e mezze psicologhe e mezze vegetariane, ma io le ho fatte fuggire tutte. Racconterò ai tuoi sceicchi maomettani che sei sempre ubriaco di grappa e che sei un giocatore d’azzardo incallito, anche se non è vero, crederanno a me e non a te, in quanto io sono una donna e una madre e tu un irresponsabile pazzo, una larva che a malapena si trascina e non parla con nessuno, se non con le mosche. Torna, devi tornare da me e non fare il nomade e il dissoluto nichilista, non farmi diventare violenta, che quando mi scateno perdo ogni pietà e non guardo in faccia a nessuno. Ma dove è finito l’uomo che ho conosciuto? Io devo badare a crescere le bambine, non posso crescere anche te, sei un uomo maturo, la notte mi manchi, di giorno mi manchi, mi sento una vedova e ho meno di trentasei anni! E quando sono davanti a te quelle poche volte che ti vedo, parla, e non fingere di essere muto, cieco e sordo, se no ti farò mettere in una cella di manicomio, di quelle piccole e brutte, orrende, cosi ti passerà la voglia di continuare a farmi il broncio. Quando sarei di nuovo buono e normale, ti farò tagliare i capelli cortissimi a zero e radere completamente la barba, e ti farò lavare con profumi francesi deliziosi, e ti farò esorcizzare da un sacerdote di mia fiducia. Sei il mio Idiota, solo mio, un grande Idiota. Lo dice anche mio padre e ne è convintissima anche mia madre. Tutto il mondo è contro di te, arrenditi, brutto pazzo!

Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2024

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