giovedì 4 maggio 2023

Lunga è stata la discesa ( Testo di Roberto Minichini )


Lunga è stata la discesa verso l’abisso della luce oscura, che ci ha portato verso vette di conoscenza mai esplorate prima. Abbiamo perso tutto, ma non la fede, forse invece abbiamo perduto, per sempre, la nostra umanità. Siamo vecchi, stanchi, circondati, braccati, rinnegati, completamente alieni ad ogni logica. La misantropia gnostica e la visione escatologica animano le scintille e le sfere che portano alla realizzazione del superuomo dei boschi, che tornato all’epoca feudale e preindustriale, vive felice nel suo analfabetismo sacro e piramidale. Ho molti figli, ma non sono padre, ho molti soldati, ma non sono generale, ho molto potere, ma non riesco a decidere niente, spesso sono troppo intensamente santo, ma la corruzione morale mi domina. Una volta avevo una patria, ora non mi è rimasto neanche il ricordo. Ovunque, da Occidente ad Oriente, si leva lo spettacolo immondo delle masse emancipate, e per l’aristocrazia dello spirito non c’è più posto a questo mondo. Non possiamo coltivare la terra, perché ci hanno levato la terra, non possiamo pregare, perché ci hanno chiuso i luoghi di culto, non possiamo più amare, in quanto ora siamo esseri crudeli fatti di pietra. Mi sono passati accanto recentemente immense file di camion militari. No, mi sono detto, ora mi risveglio, è un incubo, invece era la realtà, è la realtà. Siamo rimasti senza Monarca, senza Famiglia, senza Passato, con il futuro segnato da prospettive desolanti, terribili e profane. Quanto più la nostra anima cerca solo la pace, tanto la spirale spietata degli avvenimenti ci porta verso una direzione tragicamente contraria. In un sogno recente ho visto l’anticristo, mi prometteva la sua libertà infernale e falsa, ho preso la spada dei miei antenati, e l’ho decapitato. Quanto fa freddo nel fango di questi boschi siderali, siamo sotto il polo nord, è pieno di città sotterranee in cui nascono le future generazioni. Non riconosco più amici, non riconosco più parenti, non riconosco più me stesso. Lo diciamo da tempo, ma non ci credono. Non sanno con chi hanno a che fare. Ormai i dadi sono stati lanciati. Perché nessuno ferma tutto ciò? Dove sono le nostre biblioteche, dove sono le nostre amanti, dove sono i nostri fratelli, e dove sono i nostri cimiteri?

 

Roberto Minichini, maggio 2023

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