Anche se sono soltanto
Un povero barbone, monaco itinerante
Senza radici, senza famiglia, senza passato
Vestito con stoffa vecchia e bucata
Mi hanno permesso di parlare
In una sala magnifica, come non ho mai visto prima
A 500 giovani in divista
Che studiano all’Accademia e vogliono servire la Patria
Sono timido, non riesco a guardare negli occhi le persone
Guardo gli occhi solo a quelle buone, pulite e pure
Che seguono gli Insegnamenti Divini e della Teocrazia
Universale
La mia voce non è da oratore e invece mi hanno fatto parlare
E ho parlato per oltre tre ore, in trance, con le perle di
sudore sulla fronte
Quelli del Ministero hanno il filmato e l’ho visto dopo
Documentano tutto, sono dei burocrati
Mi hanno dopo offerto anche una bella cena con dame
elegantissime
Ma ero sempre vestito male e poveramente, sono un monaco
dell’Apocalisse
L’unico mio peccato sono le donne e le tendenze erotiche disordinate
Altrimenti aspiro alla una mediocre e banale santità di
basso valore
Sono un fornicatore, uno stregone involontario, colpevole e
peccatore
Non posso aspirare di parlare direttamente
Con gli angeli del Signore
Ma posso passare le notti a pregare intensamente
E Dio è uno solo
L’Unico
L’Onnipotente
Chiedo perdono delle mie mancanze
E mi flagello con la frusta del pentimento
Dio saprà riconoscere i suoi servi
Roberto Minichini, maggio 2023
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