venerdì 5 maggio 2023

La foto durante un inverno ( Testo di Roberto Minichini )


Un inverno, in cui prima stranamente sembrava per mesi non esserci la neve, e poi, improvvisamente ne è caduta tantissima. Una fotografia, in bianco e nero, di una stana società, un gruppo unito di trentasette persone all’interno di una grande sala di ristorante. Chi erano costoro? Correva l’anno 1930. Heinz aveva una biblioteca ben fornita, in gran parte ereditata dal padre il quale faceva l’accademico germanista. Nella biblioteca c’erano diverse pubblicazioni periodiche e libri degli anni venti e trenta, che hanno visto la luce durante la Repubblica di Weimar, di argomento astrologico, occultistico e paramassonico. Si indagava anche molto la personalità umana, secondo una scienza psicologica che aveva ben poco in comune con l’attuale psicologia moderna. Grafologia, fisiognomica, chiromanzia, studio sulla famiglia d’origine erano incorporate in tali discipline. Alfred, che frequentava le riunioni serali, poteva essere considerato allora il più competente astrologo di Heidelberg. Mentre Erich si impegnava nella alta magia cerimoniale, nella veggenza con gli specchi e nelle sedute medianiche, Paul e sua mogie conoscevano gli arcani della trasmissione del pensiero a distanza. Mathilda era alta sacerdotessa della magia erotica germanica pagana, e Wilma era specialista di incantesimi di campagna. Avevano fondato insieme a pochi altri adepti che preferivano l’anonimato la confraternita occultistica più potente e temibile della Germania di allora. Anche politici, oltre industriali e personaggi dello spettacolo, si rivolgevano a loro, cercando un contatto per poter incidere sulle loro vicende e a favore dei loro interessi. Ciò non era quasi mai possibile, in quanto denaro, fama e potere non erano sufficienti per fare poter diventare interlocutori di questo gruppo di occultisti. E poi c’era Ernst, studiava il simbolismo della Massoneria Internazionale, la storia dell’Ordine dei Gesuiti, dei Templari e dei Rosacroce, esercitava il mestiere di consulente economico per le migliori famiglie locali e per lo Stato. Due pericoli minacciavano le libertà individuali e costituzionali dei cittadini della Repubblica di Weimar, la estrema destra nazista e la estrema sinistra comunista. Il fanatismo, il settarismo, la violenza e il totalitarismo di queste ideologie politiche si faceva anche sentire nella vita sociale quotidiana, con scontri continui, provocazioni, litigi pesanti e manifestazioni e propagande contrapposte. Chi voleva far parte della confraternita degli occultisti di Heidelberg doveva firmare un impegno, in cui si garantiva di stare lontano da ogni politica e da ogni concezione del mondo che pretendeva di trasformare o dirigere il genere umano e la storia della Germania o dell’Europa. Il loro lavoro era esclusivamente spirituale, interiore, a contatto con entità e potenze che non sono del piano profano sociale o della dimensione fisica materiale. Il circolo di studiosi e praticanti dell’occulto, che si considerava elitario ed era completamente chiuso alla popolazione generale e ad ogni espressione pubblica, difendeva come principi assoluti la libertà di pensiero, di credo religioso, il diritto di vivere la propria sessualità senza sensi di colpa e gioiosamente, le libertà creative e non censurabili delle arti, della cultura e la pluralità delle scuole di pensiero e delle tecniche ritualistiche e devozionali in campo esoterico. Una oasi aristocratica ed anarchica a difesa della singolarità dell’individuo, di fronte alle forze oscure della società di massa e dei suoi dogmi omologanti, non importa di che tendenza siano questi dogmi. Il gruppo fu sciolto nel 1936 dalla Gestapo, in quanto, pur non essendo affatto massoni, erano assimilati a una loggia massonica o di simile natura. Nel 1945 i membri sopravvissuti agli orrori della Seconda Guerra Mondiale si poterono riabbracciare e riprendere i loro studi e le loro attività.

 

Roberto Minichini, maggio 2023 

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