giovedì 14 febbraio 2019

Non tendo alla divulgazione astrologica

Mi rendo conto perfettamente che viviamo in una epoca della divulgazione di ogni cosa, è l'epoca, come la definiva il grande metafisico René Guénon, " dell'odio per il segreto ". Quando faccio delle analisi astrologiche, le faccio esclusivamente per iscritto. Un rapporto completo, chiaro, documentato, rileggibile anche dopo venti anni, se si vuole. Ma non rivelo mai le mie tecniche, mi viene chiesta una analisi di una situazione, e io scrivo l'analisi di una situazione. Molti invece pensano di diventare astrologi facendo un consulto. Pensano che sia facile essere astrologi, pensano: " Allora mi faccio fare un consulto, vedo come funziona e lo faccio da solo. " Altri ti offrono la stampa del loro grafico astrale e vogliono un parere sul grafico, pensando che siccome hanno loro stampato il grafico, non si tratta di un consulto, ma di una chiacchierata amichevole. Il problema è che ho la pretesa di scegliermi io gli amici miei, e che non gradisco quando fra adulti sconosciuti vengo approcciato per nome con un " tu ". Anche l'astrologo ha la sua dignità, e se non c'è una conoscenza privata o una amicizia, io, cosi ho imparato in Germania dove sono nato e cresciuto, rimango fermamente sul " lei ". Altrimenti dal " tu " molti consultanti, o supposti consultanti, mi sommergono di domande tecniche specifiche sul funzionamento della Astrologia, sempre nell'illusione che un paio di rivelazioni dettagliate permetta a loro di fare a meno di un astrologo a vita. Infatti nella mente di molti di costoro, chissà perché, imparare l'Astrologia è una faccenda che può essere conclusa in un paio di orette di studio. A mio avviso non funziona proprio cosi. E comunque io sono la persona sbagliata a cui chiedere lezioni di Astrologia.

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