Nel mio cosmo interiore c'è la
necessità del radicamento, della identità, della nazione come
ideale a cui rimanere fedeli, del patriottismo come atto d'amore e
atto d'onore spirituale. Non è nulla che sia contro gli altri o che
sia indirizzato contro altri, non è un atteggiamento ostile o
esclusivo, è invece un atteggiamento inclusivo, che tende la mano a
chiunque altro. Ma rimane la necessità di radici, che sono prima di
tutto radici spirituali e la volontà di conservare un mondo che ha
caratteristiche a me molto care. Io mi sento un patriota tedesco,
perché la Germania mi ha visto nascere presso il Reno, fiume
germanico per eccellenza, nella città in cui fu inventata da
Gutenberg la stampa dei libri, e io sono un gran amante dei libri, e
nella città il cui duomo che ha visto la prima l'incoronazione di
Federico II di Svevia, l'Imperatore ecumenico, chiamato " stupor
mundi ", personaggio storico di altissima levatura a me assai
caro, anche per i suoi fortissimi legami esistenziali con l'Italia.
Sono un patriota tedesco perché io amo le virtù tradizionali
tedesche: l'ordine, la disciplina, l'obbedienza alle autorità, la
legalità, il senso civico, la severità nel punire i colpevoli
immediatamente, il dare gran valore al duro lavoro, al risparmio,
alle cose fatte bene e con cura, una certa distaccata e pronunciata
freddezza nei rapporti interpersonali, il senso di comunità, che
antepone il bene collettivo al bene individuale. Ovviamente queste
sono le virtù tedesche tradizionali, certe volte sono vissute ed
espresse in modo molto pedante e duro, e sono virtù del passato, non
appartengono alla Germania moderna, che in certi suoi settori non
vorrebbe neanche più essere Germania, ma rinnegare completamente se
stessa. Esiste una germanofobia degli stessi tedeschi, e sa essere
molto forte e molto diffusa. A questa corrente sociale e di pensiero
io non partecipo, considero coloro che disprezzano ed annullano se
stessi in quanto tedeschi come dei poveri stupidi, e anche, in casi
estremi, come traditori. Tuttavia le virtù tedesche, anche se quelle
del passato, ed ufficialmente oggi " superate " in cambio
di un grande nulla globalista, in verità sono ancora ben vive nel
subconscio collettivo della nazione germanica, e sono ancora oggi
praticate in versione contemporanea, da milioni di tedeschi, i quali
comunque sono, bisogna dirlo, una minoranza. Ma un osservatore acuto
sa che in verità nella intima essenza dei tedeschi essi sono rimasti
quello che sono stati per secoli e secoli, a partire almeno dalla
fondazione del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica ( 962 - 1806
), e forse anche molto prima, già ai tempi degli antichi romani, che
hanno descritto nei loro documenti cosa era la Germania, come
territorio e popolazione, di allora. Vedasi a riguardo il classico di
Tacito, intitolato " Germania ", ovvero " De origine
et situ Germanorum " ( 98 d.C. ). La Germania di oggi coltiva
poco la propria cultura, una specie di mania di esterofilia sta
dominando molti spiriti, e allora, per esempio nel campo
importantissimo della letteratura, molti conoscono magari gli attuali
bestseller stranieri, ma non hanno la minima conoscenza dei classici
tedeschi. Da molte parti viene predicato che il concetto di nazione è
un concetto " artificiale ", un concetto da " superare
" in modo definitivo, la Germania si dovrebbe " sciogliere
" in una specie di pianeta globalizzato, perdere i propri
confini, la propria identità, rinunciare a qualsiasi potere o
sovranità che non sia pura amministrazione della vita quotidiana a
livello locale, durante i mondiali di calcio ci sono coloro che fanno
appello a non esporre la bandiera nazionale, sarebbe un segno di "
intollerabile sciovinismo e regresso ". Si tengano il loro "
progresso " questi senza patria, un progresso che per via del
costante e catastrofico calo demografico rischia di far estinguere i
tedeschi in tre o quattro generazioni. Coloro che producono ricchezza
pensano solo all'economia, e valori come la famiglia e la
procreazione sono messi da parte, ci si sposa poco, si divorzia
presto, spesso non ci sono figli o c'è solo il figlio unico, i
numeri della popolazione sono in costante diminuzione,
l'invecchiamento generale avanza sempre di più. E' una catastrofe
demografica, che dovrebbe essere la priorità, il problema principale
di ogni governo tedesco serio. Invece di cosa parlano i governanti ?
Di economia, sempre e soltanto di economia, la Germania è un paese
in mano al capitalismo più avido e sfacciato possibile, il capitale
vuole condizionare e dominare tutto, ed essere l'unico argomento
interessante ed importante, il denaro e la sete di guadagno, la
carriera, un buon posto di lavoro, l'aumento costante della
produttività sono elevati a livello di religione sociale. In questa
maniera il paese perde l'anima. Forti riforme in senso socialista
sarebbero auspicabili, anche una uscita dall'Euro e il ritorno al
tradizionale Marco tedesco sarebbe eventualmente da prendere in
considerazione, l'importanza della industria e dell'alta finanza
andrebbe ridotta notevolmente, il falso " dio " denaro
dovrebbe essere spodestato dal trono, e valori più umani, più
sociali e più spirituali dovrebbero essere il centro dell'azione
politica. Se fosse per me anche i confini andrebbero chiusi, al
confine della Germania ci dovrebbero essere persone in divisa tedesca
e una bandiera tedesca dovrebbe sventolare ben visibile, e un grande
cartello dovrebbe aver scritto: " Benvenuti nella Repubblica
Federale Tedesca ". Una nazione con confini chiari e protetti e
con una propria valuta nazionale, uno Stato sociale interno che aiuta
e favorisce le fasce più povere e precarie, una politica culturale e
monetaria di incoraggiamento demografico, la costruzione di un
esercito moderno ed efficace, capace di affrontare ogni sfida posta
alla sovranità e alla sicurezza nazionale, il superamento delle
disuguaglianze ancora esistenti fra Germania occidentale e Germania
orientale. A livello culturale si dovrebbero combattere tutte le
conseguenze nefaste di una ideologia e di uno spirito antinazionale e
globalista, educare i giovani ad amare la Germania come la propria
unica patria, reintrodurre il servizio militare obbligatorio, con una
leva militare seria e dura, di almeno due anni di durata. La Germania
dovrebbe avere rapporti di amicizia con tutti i paesi che vogliono
l'amicizia con la Germania, in particolare con tutti i paesi
confinanti, per garantire la pace e la stabilità in Europa. Ma si
dovrebbe uscire da tutte le forme di ordinamento sovranazionale, la
Germania deve essere sovrana a casa sua, e la Germania deve
incoraggiare anche la libertà e la sovranità di tutti i suoi amici
nel mondo. La riforma della ortografia tedesca diventata effettiva
nel 2008 andrebbe revocata, e si dovrebbe tornare a scrivere in
tedesco come lo si faceva da tanto tempo in precedenza. Accanto ai
caratteri latini oggi in uso andrebbero reintrodotti anche i
caratteri gotici di scrittura. Molta importanza sarebbe da dare
all'arte, in particolare la letteratura, la pittura e la musica,
intese nelle forme più alte ed aristocratiche, e non nelle loro
versioni di prodotti di consumo di massa. Gli Stati federali
dovrebbero rafforzare le loro competenze, per dare ad ogni regione
della Germania di amministrarsi liberamente secondo le specificità
locali, introducendo alcune votazioni di democrazia diretta. A
livello di parlamento nazionale tutti i partiti votati dovrebbero
poter entrare in parlamento, anche se solo con un unico deputato, e
sarebbe abolita la soglia di sbarramento del 5%, per poter entrare
fra i banchi dei rappresentanti del popolo. Sulle questioni
essenziali su cui i grandi partiti non riescono a trovare un accordo
entro tre mesi di trattative, si dovrebbe ogni volta direttamente
passare a un referendum popolare, valido se i votanti sono almeno il
50% più uno degli elettori iscritti. Come già detto lo Stato
sociale dovrebbe essere molto forte, ed alcune riforme importanti di
socialismo non marxista sarebbero da introdurre. Lo Stato dovrebbe
garantire il diritto alla casa a tutti i cittadini, cosi come
l'istruzione e la sanità completamente gratuite, e dovrebbe puntare
alla disoccupazione pari a zero. Tramite lavori socialmente utili a
qualsiasi livello tutti dovrebbero essere inseriti in un posto di
lavoro, per quanto umile ma dignitoso. Chiunque non sia abile al
lavoro, per qualunque motivo accertato, ha diritto di essere
mantenuto in modo più che dignitoso a spese della collettività.
L'ordine pubblico dovrebbe essere garantito al 100%, ogni forma di
criminalità e di illegalità sarebbero combattute con la massima
intransigenza e durezza, le pene molto severe, e i poteri degli
organi del Ministero dell'Interno allargati e rafforzati, tramite
specifiche modifiche di alcuni articoli della Costituzione. Cosi come
si punterebbe decisamente all'obiettivo zero disoccupazione si
punterebbe anche all'obiettivo zero criminalità. Una Germania cosi
sarebbe rigenerata, i dati demografici sarebbero capovolti in
positivo entro pochi anni, il popolo tornerebbe a sentirsi una
nazione fiera, le grinfie del capitalismo sarebbero notevolmente
indebolite e strettamente controllate, lo Stato sociale e le riforme
socialiste porterebbero a una grande equità e alla uscita dalla
spirale negativa della vita precaria per milioni di persone, oggi
sfruttate e disperate. Questa è la Germania che si sogna un patriota
tedesco del ventunesimo secolo.
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