lunedì 11 febbraio 2019

La cartomanzia come sport di massa

Ormai la cartomanzia è diventata uno sport di massa. Legioni di cartomanti assediano il pianeta, da ogni angolo spunta un sensitivo che usa le Sibille, un lettore di Tarocchi, un chiaroveggente che si serve delle carte da gioco. Dopo aver visto immagini in cui ci sono veri e propri meganegozi in cui si vendono centinaia e centinaia di mazzi di carte e di Tarocchi diversi, mi sono detto che ormai si è raggiunto ogni limite possibile della banalizzazione e della massificazione. Qui c'è qualcosa che non va. Negli anni novanta del secolo scorso ero ancora convinto che i Tarocchi fossero una cosa abbastanza rara, e i lettori di Tarocchi poche persone che si potevano incontrare solo con una certa difficoltà. Oramai siamo alla catena di montaggio dei responsi cartomantici, all'inflazione senza limiti di inutilissimi e sempre nuovi e spesso assurdi mazzi di Tarocchi. Infatti il mio sospetto è che tutto ciò serva per l'industria di chi produce le carte. Avere milioni, decine di milioni, centinaia di milioni di cartomanti in tutto il mondo, significa dominare il globo con un prodotto dalle dimensioni e gli incassi da multinazionale. Ho conosciuto persone che hanno comprato letteralmente centinaia di mazzi diversi di Tarocchi, di varie carte divinatorie e di carte oracolari. Poi sperano di fare consulti a pagamento, magari facendosi ricompensare con delle " mance ", pur di guadagnare qualcosa. Non si rendono conto che spendono molto di più di quanto potranno mai incassare.

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