C'era una volta un Astrologo che
insegnava l'Astrologia agli altri. Molti dei suoi studenti erano
degli sciocchi, che mai avrebbero capito il linguaggio delle stelle,
ma avrebbero solo detto stupidaggini convinti di essere grandi
astrologi. In verità essi non capivano nulla, perché a loro mancava
il dono che solo determinate configurazioni molto positive di un tema
natale possono dare. Poi c'era un'altra categoria di studenti di
Astrologia, infidi e carrieristi, si approfittavano del sapere
ricevuto, che nel loro caso erano capaci di assimilare bene, per poi
non accreditare nessun merito al loro Maestro, e presentarsi al mondo
come sapienti, il cui sapere era tutto farina del proprio sacco. Il
grande Astrologo, uomo ingenuo e buono, cresciuto sotto il segno di
un Giove ottimista, ebbe una apparizione un giorno, gli si presentò
l'anima dall'oltretomba di un famoso collega vissuto secoli prima. "
Guai a te ", tuonò il fantasma, " non vedi che sei solo
circondato da incapaci o da ambiziosi sfruttatori, a cui tu concedi
la tua scienza per pochi miserevoli spiccioli? " Da quel giorno
l'Astrologo non insegnò più nulla dell'Astrologia a nessuno.
Divenne il suo segreto, la sua conoscenza, la sua dottrina, la sua
tecnica, la sua esperienza, tutto divenne riservato e di esclusiva
proprietà sua.
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