Mentre ancora camminavo su questa miseranda terra
E mi impegnavo per la grandezza della Germania
Che allora era ancora Germania autentica
E non una succursale servile della plutocrazia mondiale
Ero conosciuto col nome di Ernst Jünger
E rappresentavo una tipologia di tedesco
Uomo autentico, cavaliere combattente, gentile e coraggioso
Dalla visione aristocratica e solare del mondo
Che amava il proprio paese e la lingua degli antenati
Ed onorava la nazione germanica con alta letteratura
Prima della decadenza e della discesa verso il nulla assoluto
E sono contento di non essere oggi più fra i vivi
Perché mai avrei accettato di vivere neanche un giorno
Nella caricatura che oggi abusa del nome sacro di Germania
E produce letteratura scadente e non ha alcuna cultura
E neanche dignità nazionale, identità o orgoglio patriottico
E sono scomparsi tutte le grandi personalità geniali
Oggi cestinate come patriarcali e sostituite da merce
scadente
Ma forse, nella Germania profonda
Esistono e vivono ancora tedeschi che non si arrendono
Ed adorano la civiltà del sole aristocratico
E non la parte oscura e più basse dell’abisso postmodernista
Forse esistono ancora gli eroi, rari, unici, speciali
Roberto Minichini, Gorizia, agosto 2024
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