Abbiamo raccolto la bellezza esteriore
Cercando soprattutto quella interiore
Trovandoci di fronte a un dilemma
Forse banale ed assai comune
Le mani non possono non essere gelide
E le labbra fredde e mute
Nelle mattine in cui le notti erano spente
Diffidando degli indovini
Che indovinano tutto a posteriori
Ci affidiamo alla misericordia di Dio
E non all’umana crudeltà e follia
Ora, fermarsi
Fare due passi indietro e chiedere scusa
Che abbiamo tutti i figli da crescere e da amare
A cui un giorno non vorremo fosse mancato di rispetto
I figli per alcuni sono una croce di sofferenza e per altri
una benedizione
Lasciate andare gli ospiti, che forse avranno altro da fare
Che sentire noi parlare
Intanto, abbiamo anche noi alle nostre dame graziose da pensare
I diritti dell’amore vengono prima di tutto
Oppure non vengono affatto
E il dado è tratto
Ognuno si tenga il suo destino
Roberto Minichini, Gorizia, agosto 2024
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