domenica 2 giugno 2024

La spirale dell'assurdo (Racconto breve di Roberto Minichini)


La spirale dell’assurdo non cessa di stupire neanche coloro che la hanno messa al moto. Dopo aver scoperto di aver esagerato e di aver fatto un errore, per fermare ogni cosa si sono impegnati per evitare ulteriori tragedie, violenze, settarismi, follie dettate da estremismi opposti ed ideologie umanistiche e anche fondamentaliste malsane. Ma non ci sono riusciti e non ci riescono, la spirale dell’assurdo sembra aver assunto una vita propria autonoma e si avviluppa e si contorce sempre di più e in modo sempre più testardo, inquietante, fanatico e pericoloso, la spirale dell’assurdo si è ribellata a coloro che l’hanno evocata, creata, resa vitale ed operativa e lanciata. Le moltitudini planetarie, composte sempre ed ovunque da menti mediocri e scadenti, da masse di bipedi che si illudono di contare qualcosa o di essere padroni delle loro esistenze, hanno soltanto una percezione limitata, faziosa e distorta, non si rendono conto di nulla e continuano a credere di avere sicurezze e certezze e di vivere nel migliore e più razionale del mondo possibili. Nella visione numero sette appare una piccola spiaggia dove dei bambini giocano e costruiscono ridendo e facendo un poco a botte fra loro un bellissimo e ben riuscito castello di sabbia. Dietro a questa spiaggia si vede una piccola cittadina, ordinata, pulita, tranquilla, piena di edifici recenti e di colore spesso chiaro. Pochi secondi dopo non c’è più nulla, tutto scomparso, annichilito, sradicato ed eliminato in un attimo e nel silenzio più totale. Dove si trova questa spiaggia e questa cittadina? Nella visione numero otto siamo in un bosco e si sentono molti spari, delle raffiche intense e continuative, ci sono uomini in tuta mimetica e barbe molto lunghe e scure, sono anche armati da spade, hanno prigionieri che vengono trattati con estrema brutalità. Uscendo dal bosco si entra in un campo e dopo dall’altezza di una grande collina si vedono una lunga serie di villaggi completamente rasi al suolo. Questi uomini con barbe estremamente lunghe sembrano tutti uguali, come robot prodotti in serie, non parlano, ma colpiscono con durezza e crudeltà, si vedono libri distrutti, morti per le strade, un incubo. Continuando a camminare si vede un museo pesantemente danneggiato, con nel cortile statue decapitate e quadri fatti a pezzi. In che paese del mondo ci troviamo ora? Siamo alla visione numero nove. Cosa si vede? Una megalopoli con grandi palazzi di cristallo ed ovunque telecamere, scritte elettroniche che inneggiano alla uguaglianza e alla libertà individuale e alla pace e al rispetto per l’ambiente, droni che volano in alto controllando il comportamento della gente per strada. Le persone portano un casco e hanno delle lenti con cui interagiscono e parlano di continuo, come se ci fossero degli schermi a cui sono costantemente connessi. Non si capisce se sono uomini o donne e sembrano non esserci bambini, ma vengono portati a spasso vari tipi di animali, e strani ibridi fra esseri viventi non ben identificabili ed aggeggi meccanici artificiali ed informatici. Dove siamo?

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

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