Una delle più belle e sapienti biografie su Goethe che ho letto è quella dello scrittore, saggista, biografo e critico letterario italiano Pietro Citati ( 1930-2022 ). L’autore era un grande erudito, un amante della letteratura universale e uno che sapeva scrivere in un italiano davvero raffinato, a mio avviso un genio troppo poco valorizzato.
La letteratura distopica è importante, potrebbe far pensare,
o cercare di fare venire dei dubbi, ai contemporanei che sono convinti di vivere
nel miglior mondo possibile.
Hanno ridotto la letteratura a serva ed ancella del
politicamente corretto, praticamente la rovina definitiva del concetto di
autentica, libera, anticonformista ed alta letteratura.
Essendo poliglotta ed avendo una identità composta da diverse culture, sono predicatore della necessità di avere radici salde e una identità forte. Coloro che mi contestano parlano solo la propria lingua, e forse al massimo anche l’inglese, hanno sempre vissuto in un solo paese, e si dichiarano per un mondo globale unificato, mentre loro sostanzialmente sono dei provinciali snob che conoscono solo una cultura, indottrinati dai mass media e dal regime in cui vivono.
Da italiano ( di madre croata ) ho diritto per nascita ad essere Imperatore della Germania. Guai a far governare la Germania ai tedeschi. Infatti anche l’attuale prospera e tecnologicamente avanzata Germania Federale non è governata dai tedeschi , ma dalla lobby internazionale oligarchica globalista, che tratta la Germania come una colonia e un protettorato a cu dare ordini. I politici tedeschi eseguono da decenni ordini che provengono dall’estero, altrimenti la carriera non la possono fare, il paese non è affatto sovrano, e sta distruggendo passo per passo, anno per anno, la propria identità culturale autentica, per creare un nuovo mondo in cui ogni cosa è relativa, decostruita, indebolita e svuotata. I più grandi patrioti tedeschi che ho incontrato in Germania sono i discendenti di italiani, greci, polacchi, croati ed altri popoli immigrati decenni fa nel paese. Chi nasce in Germania dovrebbe amare la Germania, difendere la Germania, essere grato alla Germania e sentirsi patriota tedesco fino in fondo.
Recentemente è morto il grande scrittore Martin Walser (
1924-2023 ), forse l’unico vero scrittore rimasto in Germania. Le sue opere sono
complesse, trattano essenzialmente della realtà del suo paese, in particolare
la società e i dilemmi dei tedeschi vissuti nelle Germania Federale negli anni
successivi al secondo conflitto mondiale. Il suo stile di scrittura lo trovo
spesso abbastanza ostico, per non dire pesante, ma vale la pena leggerlo con
attenzione, in quanto le atmosfere in cui emerge i lettori, le tematiche e i
personaggi, hanno una profondità che fa riflettere sulla realtà e fa capire
molte cose sui processi storici, sociologici e psicologici. Magnifico fra l’altro
il suo libro sull’ultimo amore dell’ormai anziano Goethe. Walser è rimasto fedele tutta la vita alla sua bellissima zona in Germania, un uomo quindi
con l’amore per le radici e l’attaccamento a una località e una zona specifica.
Una dimensione esistenziale sempre più rara e paradossalmente quasi invidiabile
in una epoca di nomadismo continuo, mania dei viaggi e degli spostamenti,
trasferimenti e traslochi. Stare fermi, avere un centro esistenziale geografico
ed umano assoluto fisso, il proprio cosmo personale biografico, assolutamente
bellissimo.
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