Quali sentieri ci hanno diviso
Se non quelli degli attaccamenti
A preconcetti fanatici
Dove fra due mondi non si parla più
Cala un assurdo e triste filo spinato e un muro
Ho voluto fare il mistico nudista ermetico gnostico
E suonare le mie erotiche musiche sacre
Zoroastriane, sabiane ed Ismailite, sciite duodecimane
Della Antica Persia Patria Eterna ancestrale
Dove la Luce Suprema lotta contro il Principio del Male
Frequentavo alte montagne apocalittiche
E ti ho trovata, distesa, nuda, come monaca eretica
Mi hai corrotto moralmente portandomi nel paradiso
Poi la tua Croce ha cominciato a litigare con la mia
Mezzaluna
Hai voluto impedirmi di visitare la Mecca
Mentre io ti ho detto che i tuoi monaci barbuti che credevano
alla trinità
Erano ignoranti, intolleranti, bigotti ed esclusivisti,
islamofobici
Tu hai detto che i miei turbanti barbuti erano ancora più
fanatici
Poi ci siamo baciati, per fare la pace
E ci siamo dedicati alla fornicazione interreligiosa in
abbondanza
Abbiamo concepito una figlia magica, una notte piena di
stelle incredibili
In un modesto albergo alla periferia di Istambul
Eravamo gli unici clienti
La mattina dopo abbiamo visitato la tomba benedetta
Di un santo sufi dell’epoca Ottomana
In quel momento, per lunghi minuti di meraviglia
Ho percepito che il santo nella tomba ci salutava
E siamo stati ospiti dei dervisci hanafiti sunnita
Della confraternita mistica Naqshbandi
Ti ricordi, che ti hanno accolto come una regina?
I nostri sentieri ora si sono divisi, come nelle epoche medievali
Cristiani da una parte, e musulmani dall’altra
Eppure ci siamo detti che noi non vogliamo queste divisioni
Ma è andata altrimenti
Qualche volta, nei miei boschi del Sultanato Ottomano turco
e balcanico
Io vedo la tua immagine, e la bacio
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2024