Appesi al muro i vecchi abiti di funzionario
Con un tratto di penna frettoloso
Ho dato il nome ad una stella
E mi sono addormentato
Sono dentro un bosco invernale
Coperto dal fango e dai topi
Ho freddo, ho fame, non mi ricordo più il mio nome
Mi ricordo il tuo volto di principessa
Ti ho promesso un anello d’oro
Un piccolo regno governato da madre natura
Un tempio tutto nostro
Un amore lontano dal vuoto moderno
Ti ho anche raccontato che sono un santo
Non è vero, sono un barbaro osceno
Un fornicatore, un anarchico, uno stregone
Fingo di ascoltare i preti e le prediche
Ma i miei maestri sono Schopenhauer e Nietzsche
Anche se ti parlo nella tua lingua, non ti illudere
Non ho nazione, non ho radici, non ho passato o futuro
La sfortuna è il mio angelo custode, il mio talismano
Tu invece sei la gioia incarnata, lo splendore e la gloria
Ti ho letto le mani con fare serio, raccontandoti il tuo
destino
Ma era solo per avere il tuo amore
Non leggo le mani, ma solo i piedi, e i messaggi dei pianeti
Ora tu sei una bellezza teofanica lontana
Immersa nella attività quotidiana, tutta esteriore
La politica ti sta dominando, la politica ti sta rovinando
Non lo capisci, che io sono in grado
Di vedere il futuro?
Giovane donna dai capelli rossi, piena di entusiasmo
Hai detto che mi hai sognato con un abito nero e che ero
muto
Serio, freddo, e poi sono volato via
Come un pipistrello
Io invece ti ho sognata fra le mie braccia
In un luogo di intensa pace ed armonia
Dove il sole di Atlantide non tramonta mai
E l’unione dei corpi e delle anime è perfetta
In cui vige solo la legge dell’Amore e della Luce
Lontano da ogni avvenimento sgradevole
Lontano da ogni ideologia o dottrina
Lontano da ogni palazzo di potere e da ogni fazione
Prendi un taxi, e recati nella chiesa dove ti ho baciata la
prima volta
Vi troverai un giovane sacerdote, seguilo
Egli è un promettente teologo, dal cuore puro
Ti porterà fuori città, in un grande castello, che sembra un
museo
Entra
Io ti aspetterò, muto, vestito in abito completamente nero
Ti inviterò a ballare con me
L’umanità intera ultimamente mi ha stancato assai
Non so ballare, ma dicono che la stanchezza insegni a
ballare
Abbracciati balleremo, abbracciati ci baceremo
Un ballo unico, di felicità ritrovata
Sempre abbracciati
Ed abbracciati andremo in pellegrinaggio
Verso un nord disabitato e gelido
Ove il mondo intero ci sarà del tutto indifferente
L’amore non sarà soltanto una parola
L’amore sarà ogni cosa
Roberto Minichini, aprile 2023
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