Fu quella esperienza sgradita
Della nascita
Punito per essere stato
Eretico nel mondo delle anime
Solo tu ricorderai la sofferenza
Tanto intensa quanto solitaria
Del canto di un angelo cieco
Che vedeva oltre i fatti
Che vedeva dentro le persone
Che vedeva oltre le maschere
Le recite degli ipocriti
Anche l’ospedale dove nacque
Lo rasero al suolo
Persecuzione di uno stregone
I roghi della ragione ovunque
E le marce degli asini in branco
Mille assalti feroci
Ma lui era ancora vivo
Mano di angelo che non permette
Mano di angelo che veglia
Mano di angelo
Piena di autentico amore
Questa mano, baciala
Vogliono distruggere un quadro antico
Per sostituirlo con un falso
Demoni che volano nei cieli
Come palle di fuoco
E lui vede la guerra
Che ancora nessuno vede
Fuggi, fuggi
Scappa, scappa
Non avranno pietà
Demoni con le bocche oscene
Risate bestiali e criminali
Forse gli spiriti dei boschi
Accolgono ancora
I fuggiaschi e i ribelli?
Hai calpestato la tua rosa
Che adesso sanguina
Oh, che dolore
Guarda in faccia la morte
Tu, che non hai voluto nascere
Come è crudele questo mondo
Assurdo e malvagio
Gli alberi non sanno più di natura
I ruscelli sono privi di acqua
E la terra sotto i tuoi piedi
Non odora più
Sei venuto alla luce
Con una camicia
Che ti ha donato la visione
Ma chi vede in mezzo ai ciechi
Lo mettono al rogo
Coltiva la santa misantropia
Pentiti, fornicatore ed indovino
Non provocare disastri
Con le tue maledizioni
Risparmiaci le tue prediche invasate
E sali su una nuvola candida
Che ti porterà lontano
Il più lontano possibile
Tanto sappiamo
Che tornerai feroce
Con una armata di mongoli
Alla fine il caos dentro di te
Avrà sconfitto l’armonia di cui parlavi
Amando hai odiato
Strappando ogni fiore sulla tua strada
Terra bruciata
Quanta infinita tristezza
Se le lacrime sapessero parlare
I fiumi rossi sarebbero parole
Se il dolore sapesse urlare
Tremerebbero le montagne
Cadrai alla porta del tempio
Chiedendo al Divino
Di tornare allo stato
Di mai nato
Non hai mai saputo
Quello che fai
Quello che dici
Quello che provochi
Sei più cieco
Del tuo angelo custode
Il tuo voto di silenzio
Lo hai infranto
Il tuo voto di castità
Lo hai rinnegato
Il tuo voto di povertà
Lo hai dimenticato
Invece di uscire dal mondo
Lo hai distrutto
Ad incubo finito
Non avrai neanche un funerale
Non avrai una tomba
Non avrai più un nome
Sarà proibito ricordati
Ma nei cuori di molti
Tu vivrai
Amato ed odiato
Per l’eternità
Mentre il tuo spirito
Avrà trovato la pace
Degli ingiusti
Santificati
Dal furore sacro
Del gioco estatico
Della stregoneria ancestrale
Dall’amore disperato
Per un mondo
Mai esistito
Mai nato
Mai voluto
Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2020
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