sabato 31 ottobre 2020

Nato con la camicia sbagliata ( Poesia di Roberto Minichini )


Fu quella esperienza sgradita

Della nascita

Punito per essere stato

Eretico nel mondo delle anime

Solo tu ricorderai la sofferenza

Tanto intensa quanto solitaria

Del canto di un angelo cieco

Che vedeva oltre i fatti

Che vedeva dentro le persone

Che vedeva oltre le maschere

Le recite degli ipocriti

Anche l’ospedale dove nacque

Lo rasero al suolo

Persecuzione di uno stregone

I roghi della ragione ovunque

E le marce degli asini in branco

Mille assalti feroci

Ma lui era ancora vivo

Mano di angelo che non permette

Mano di angelo che veglia

Mano di angelo

Piena di autentico amore

Questa mano, baciala

Vogliono distruggere un quadro antico

Per sostituirlo con un falso

Demoni che volano nei cieli

Come palle di fuoco

E lui vede la guerra

Che ancora nessuno vede

Fuggi, fuggi

Scappa, scappa

Non avranno pietà

Demoni con le bocche oscene

Risate bestiali e criminali

Forse gli spiriti dei boschi

Accolgono ancora

I fuggiaschi e i ribelli?

Hai calpestato la tua rosa

Che adesso sanguina

Oh, che dolore

Guarda in faccia la morte

Tu, che non hai voluto nascere

Come è crudele questo mondo

Assurdo e malvagio

Gli alberi non sanno più di natura

I ruscelli sono privi di acqua

E la terra sotto i tuoi piedi

Non odora più

Sei venuto alla luce

Con una camicia

Che ti ha donato la visione

Ma chi vede in mezzo ai ciechi

Lo mettono al rogo

Coltiva la santa misantropia

Pentiti, fornicatore ed indovino

Non provocare disastri

Con le tue maledizioni

Risparmiaci le tue prediche invasate

E sali su una nuvola candida

Che ti porterà lontano

Il più lontano possibile

Tanto sappiamo

Che tornerai feroce

Con una armata di mongoli

Alla fine il caos dentro di te

Avrà sconfitto l’armonia di cui parlavi

Amando hai odiato

Strappando ogni fiore sulla tua strada

Terra bruciata

Quanta infinita tristezza

Se le lacrime sapessero parlare

I fiumi rossi sarebbero parole

Se il dolore sapesse urlare

Tremerebbero le montagne

Cadrai alla porta del tempio

Chiedendo al Divino

Di tornare allo stato

Di mai nato

Non hai mai saputo

Quello che fai

Quello che dici

Quello che provochi

Sei più cieco

Del tuo angelo custode

Il tuo voto di silenzio

Lo hai infranto

Il tuo voto di castità

Lo hai rinnegato

Il tuo voto di povertà

Lo hai dimenticato

Invece di uscire dal mondo

Lo hai distrutto

Ad incubo finito

Non avrai neanche un funerale

Non avrai una tomba

Non avrai più un nome

Sarà proibito ricordati

Ma nei cuori di molti

Tu vivrai

Amato ed odiato

Per l’eternità

Mentre il tuo spirito

Avrà trovato la pace

Degli ingiusti

Santificati

Dal furore sacro

Del gioco estatico

Della stregoneria ancestrale

Dall’amore disperato

Per un mondo

Mai esistito

Mai nato

Mai voluto

 

Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2020

Nessun commento:

Posta un commento