sabato 31 ottobre 2020

Dittatura Germania - Quale assurda situazione Tragedia grottesca contro le catene del pensiero ( Poesia di Roberto Minichini )

Dalle confessioni intime

Dell’ingegnere fallito

Letterato scadente

Otto volte divorziato

Ipollito von Kurzheim:

Avevo sempre sperato

Di non dovermi staccare

Da un fulgido avvenire

Amorosamente predeterminato

Dalla Banca Mondiale

Frutto di anni di compromessi

Avevo leccato tanti piedi

Per servire la critica letteraria

Come brillavo sulla scena

Culturale tedesca

Dominata dalla ideologia

Delle lobby

Che danno premi letterari

Soltanto, si soltanto

A chi balla con loro

Che bella vita

Germania

La marionetta d’Europa

Governata da schiavi felici

E fu subito ribellione

Nell’archivio della biblioteca

Sokratus Benedictor

Antichissima

Furono scovati

Anno 2012

Documenti dattilografi

Del 1954, autunno – inverno

Il critico letterario

Fu cosciente

Che la libertà era dittatura

Ed ebbe paura

Di perdere i favori

E i denari

E gli amori

E i premi

Del bel mondo emancipato

Fatto di intellettuali stupidi

E servi, indecorosi esseri

Tremanti e saccenti

Inutili, dannosi

Alla civiltà umana

Traditori della Germania

Dell’Europa

Dell’intera umanità

Come ci si vende bene

Per fare carriera

Uomini e donne

Tutti in fila

Per una briciola

Di puzzolente gloria

Concessa dal sistema

Del Nuovo Ordine Mondiale

Camminavo immerso

In pensieri lirici ed erotici

Una sera fredda ed umida

Vicino al Reno, lontano dalle case

Nebbia, silenzio, poco traffico

Povera borsa piena di libri usati

Anche il diario intimo

Di amorose avventure

Doveva sempre farmi compagnia

Quando vidi una mucca solitaria

In un prato germanico teutonico

Che mi fissava con infinita gentilezza

Capivo che eravamo

Karmicamente collegati

La vacca ed io, due anime gemelle

Sapevamo che la notte dei tiranni

Doveva avere una fine

Per far rinascere la Patria Germania

E il complotto doveva essere smascherato

Di fronte a tutto il mondo

Avevo deciso di lasciare

La poco edificante attività

Di critico letterario di regime

Tessitore di lodi per scemi omologati

E diventare rivoluzionario antiglobalista

Cavalcando la ma vacca renana

Io sarei diventato un vincitore

Libero dalle catene del pensiero unico

Libero dal dovere di essere buono

Libero dai moralisti della new age

Finalmente cattivo e bastardo

Finalmente tornato a casa

Finalmente libero di essere tedesco

Nefasto rompiscatole guerriero

Turpe occhialuto con erre moscia

Patriarca Monarca Guerrafondaio

Sentivo la libidine scuotere

Tutto il mio essere corrotto

A Wiesbaden tenni la conferenza

In cui denunciavo l’esistenza

Di un complotto internazionale

Della alta finanza globalista

Sei pensionate entusiaste

Armate di fallici ombrelli teutonici

Mi giurarono fedeltà fino alla morte

Arrestato, la notte fu prigionia

Mi interrogarono per undici ore

Dissi che il mio compito era

Provvidenzialmente decretato dal fato

Della superiore volontà della storia

Che ciclicamente rinnova

L’avvento di imperatori celesti

Che purificano da ogni degrado

E creano civiltà armoniche perfette

Scrissi una lettera alla mia Paolinda

Sono un bigamo cronico

Ti ho tradita, non solo

Con le costose signore del bordello

Chiedo perdono e mi sento un verme

Sono un immondo

Ma anche, e non me ne vergogno

E non lascio questa amante

Con una Dea nuova

La Germania Eterna

La Germania segreta

La Germania Sovrana

La Germania Pansofica Nudista

Bionda, seni enormi, accoglienti

Labbra da cui non mi staccheranno

Neanche con i carri armati

Germania

I nostri figli saranno

Una nuova Sparta fulgida e solare

Il giornalino locale per cui lavoravo

16 abbonati

Mi licenziò in tronco

Per l’articoletto

Appello alla insurrezione nazionale

Carriera brillante stroncata

Inizio di una rivoluzione

Non ancora avvenuta

Ma che è scritta nelle stelle

 

Roberto Minichini, Gorizia, ottobre 2020



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