A che serve
Dare ascolto, inutile
Al vizio delle voci pettegole
Un fiume di idiozie
La quantità, la bassezza, l’orizzontale
Il dominio del volgare
In un mercato di banalità globali
Unico regnante ora ammesso e concesso
E gli esponenti di strambe teologie al contrario
Create nei laboratori dei potenti e ricchi
Per masse di adepti senza senno
Che corrono ipnotizzate verso il vortice del nulla
Mentre le voci che hanno detto il vero rimangono inascoltate
Basta non dare retta alle interpretazioni dei padroni del
discorso
E rimanere fedeli e devoti ai testi dei maestri antichi
Unica luce in un universo avvolto dalle tenebre
Rifugio per l’anima contemplativa e pacificata
A cui lo spirito del tempo non fa nessun effetto
Non è il numero, ma la l’essenza a dare risposte
Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2024
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