Abbiamo perso la ragione
Forse mai avuta
E parliamo al plurale maiestatis
In quanto non padroni di noi stessi e schiavi
Amando troppo la regina reazionaria dei ghiacci
Rossa di capelli e dagli occhi verdi spenti, è sonnambula ed
appare
Nella forma di un serpente che pratica la magia delle Rune
Nordiche
Onnivora erotica, gelosa e possessiva, pittrice surrealista
Maestra di Kung Fu e di Scacchi spiritici ed animisti
Incide sui destini con gli incantesimi degli antenati mai
dimenticati
E vede il passato, il presente e il futuro e mormora formule
inedite
Creatura fanaticamente mistica e settaria
Adepta dell’Ordine Teutonico di Saturno l’astrologo e il
medium
La quale vive, bellissima e folle e nuda, al polo nord
Rinchiusa in una cella fatta di neve di cemento
Non si rende conto della realtà e non sa in che secolo vive
Siamo fuggiti da lei, liberandoci dalle catene e dalle
frustate
Ci fustigava tutti i giorni come esercizio spirituale a noi
assai sgradito
La nostra corsa verso il lontano si era fatta necessaria
E cavalcando, poco convinti
Verso tempeste dolorose
Dove le ombre catturano e non lasciano più
Mentre i baci sono perduti dentro un pozzo oscuro
E fare l’amore è diventato un esercizio ascetico
La preghiera invece è ridotta a commercio
Tenersi per mano è come un triste funerale
Essendo pianeti lontani e diversi
Non possiamo guardarci negli occhi
Ci siamo conosciuti in maniera distorta
Fornicando con la lingua, con la bocca, con il corpo
Due sconosciuti posseduti da demoni
Con cui non ci si può davvero intendere
Ma solo con una scintilla spirituale donata dal cielo
Sarebbe stato possibile, o quasi
Un cielo che si è ritirato altrove
Lasciandoci orfani di una Germania mitica persa per sempre
Mentre noi, ormai con il turbante in testa
Ci siamo ritirati in Oriente
E nelle montagne della Anatolia
In zone anarchiche dove non esiste alcun governo
Pratichiamo il sufismo ottomano, la poligamia e la magia
curda
E sappiamo, che non vedremo mai
Crescere i nostri figli
Ma diventeremo teologi perspicaci ed eruditi
E nessuno ascolterà le nostre prediche
Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2024